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Bretella Cisterna - Valmontone, monta il caso espropri

Gli ambientalisti e i comitati contrari al progetto guardano al Tar come una delle poche speranze rimaste per contrastare l’opera ritenuta devastante per il territorio

Il ricorso presentato dagli avvocati Di Ciollo (Francesco e Giovanni) e D’Angelis per conto di un imprenditore agricolo che ha un grande appezzamento tra Cori e Giulianello, che ha ottenuto la concessione di un decreto urgente che sospende l’efficacia degli atti notificati a novembre in merito all’esproprio di una parte di quell’aria per utilità pubblica, fanno sperare tutto il fronte contrario alla realizzazione della Bretella Cisterna-Valmontone.


Gli avvocati infatti, hanno ottenuto dalla presidente del collegio del Tar Lazio che il 18 dicembre dovrà esprimersi sulla misura cautelare della sospensiva, un decreto urgente che già dall’altro ieri congela tutti gli atti impugnati. Espropri che proprio ieri si sono formalizzati in tutto il territorio interessato e che dopo anni, rappresentano, insieme alle prime opere di bonifica avviate in alcune zone, l’avvio di questa opera importante. Per il fronte contrario invece, si tratta di una vera e propria devastazione del territorio di due province diverse. E contro questo progetto si sono sollevati chiamando a supporto, ma a loro dire senza ottenere nemmeno a parole l’appoggio sperato, molte associazioni di coltivatori, allevatori, imprenditori, ma anche i sindacati.
«Siamo purtroppo arrivati alle fasi finali della Bretella Cisterna-Valmontone - scrivevano dal Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone e del Comitato No Corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera solo poco tempo fa -. Gli espropri avanzano e da Campoverde e Cisterna di Latina sono ormai arrivati a Velletri.

Perderemo ettari di campi coltivati, decine di aziende agricole e relativi posti di lavoro e le economie che si muovono intorno ad esse. Vigneti ed uliveti di qualità, spesso certificati biologici. Perderemo luoghi incontaminati ed a volte protetti come il Lago di Giulianello da qualche anno Monumento Naturale. Perderemo ettari di sugherete, piccoli boschi, canneti, …e tutto questo non limitatamente all’area dove passerà la Bretella ma per centinaia di metri oltre ad essa. Chi dobbiamo “ringraziare” per tutto questo? Innanzitutto la politica miope a tutti i livelli nazionale, regionale e comunale che non ha mai presentato ai cittadini e valutato con essi l’opportunità di fare o non fare questa opera. Assenti e complici le organizzazioni sindacali e di categoria degli agricoltori e contadini che non hanno mosso un dito in difesa dei loro iscritti e dell’agricoltura. Non dobbiamo però assolvere nessuno ad iniziare proprio dai cittadini che molto spesso se non in numeri risibili, sono stati presenti alle iniziative pubbliche del Comitato. Noi per più di 24 anni abbiamo cercato di informare e di opporci a questa maledizione per il territorio. Non molleremo neanche ora».


Tra l’altro era anche in programma un incontro organizzato dal Polo Moderato Velletri per la giornata di oggi, incontro rinviato con questa motivazione: «Noi del Polo Moderato Velletri intendiamo porre all’attenzione della cittadinanza due problemi in particolare: la penuria della prevista posta risarcitoria dei terreni espropriati e la non presenza di un casello di uscita nel nostro territorio che - dati alla mano - è quello che paga il sacrificio più alto di tutti in termini invasivi per la realizzazione della importante ed imponente opera infrastrutturale in oggetto. Sarà nostra cura il comunicare la data dello svolgimento del dibattito pubblico in cui vogliamo affrontare questi ed altri argomenti. Ad oggi sulla suddetta arteria stradale i veliterni potrebbero immettersi solamente da Le Castella (Cisterna) e dal Colubro (Artena). A noi questo (ed altro) non sta affatto bene. Rivedere il Progetto e gli oneri dell’esproprio si può. Anzi, si deve!».

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