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Il fatto

Aggredito un infermiere del Pronto Soccorso, pugni da uno straniero

Ordinaria follia al Goretti: l’episodio nonostante la presenza dei vigilanti, intervenuti subito

Aggredito un infermiere del Pronto Soccorso, pugni da uno straniero

Non c’è pace per i lavoratori del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti, costretti a lavorare con ritmi insostenibili, nel clima di ostilità, non giustificabile, alimentato dai disagi vissuti dagli utenti. Sono sempre frequenti infatti le aggressioni, sia verbali che fisiche, pretestuose e immotivate forme di protesta, poco rispettose degli sforzi compiuti dai lavoratori dell’Asl: l’ultima si è registrata nella tarda serata di giovedì, quando un infermiere è stato colpito nella sala d’attesa del triage al momento di controllare le condizioni di un utente straniero riverso sul pavimento, che non si è fatto problemi a reagire con violenza e poi proseguire con gli insulti, sebbene fossero presenti le guardie giurate, intervenute subito per bloccarlo. Ancora una volta è stato necessario l’intervento delle pattuglie di polizia, che hanno identificato il paziente esagitato e procederanno con la denuncia in stato di libertà una volta che l’operatore sanitario avrà formalizzato la denuncia querela.
La vicenda è sintomatica proprio delle condizioni di lavoro di medici e infermieri dell’ospedale di Latina, specie quelli impiegati nel pronto soccorso. L’autore dell’aggressione è un cittadino straniero che una volta arrivato allo sportello dell’accettazione, durante l’attesa del suo turno, si era sdraiato sul pavimento. Allertato da uno dei vigilanti, uno degli infermieri era uscito per controllare lo stato di salute del paziente, ma questo gli aveva sferrato all’improvviso un pugno, colpendolo alle braccia. Naturalmente le guardie giurate sono intervenute subito per placare la violenza dell’uomo, poi accompagnato all’interno del pronto soccorso, dove ha continuato a inveire con insulti e minacce contro lo stesso operatore, mentre gli venivano assicurate le cure necessarie alla patologia che lo aveva spinto a rivolgersi al triage.
Della vicenda è stata informata anche la direzione ospedaliera per mettere in luce le criticità che alimentano le condizioni di stress di infermieri e medici, privati della tranquillità necessaria per affrontare in maniera sicura l’assistenza e la cura dei pazienti.

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