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Il fatto

Fatture false per il basket, Romano nega le accuse davanti al gip

Questa mattina gli interrogatori dei tre indagati che sono agli arresti domiciliari

Fatture false per il basket, Romano nega le accuse davanti al gip

Sono stati interrogati questa mattina dal gip del Tribunale di Latina Barbara Cortegiano, i tre indagati finiti agli arresti domiciliari coinvolti nell'inchiesta sugli sponsor fittizi nel mondo del basket. Giuseppe detto Pino Romano, ha risposto alle contestazioni del gip, offendo la sua versione dei fatti , sostenendo di essere estraneo alle accuse. Sono rimasti in silenzio gli altri due indagati: Francesca e Guido Luciano Micci, la difesa ha chiesto la revoca della misura restrittiva e il giudice è in riserva. Il pm Giuseppe Miliano, titolare dell'inchiesta, contesta a vario titolo: l' autoriciclaggio, il riciclaggio e l'indebito utilizzo di strumenti di pagamento.
Secondo quanto ricostruito dalla Compagnia di Fondi della Guardia di Finanza, gli indagati, legali rappresentanti e amministratori di due associazioni sportive dilettantistiche, avrebbero utilizzato false sponsorizzazioni per emettere fatture in operazioni inesistenti: il valore complessivo è oltre 1,6 milioni di euro.

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