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Il fatto

Insulti social a Valerio Catoia, un altro rinvio

La denuncia nel 2019. Da tre anni il processo non è ancora mai iniziato. I genitori: siamo fortemente amareggiati.

Insulti social a Valerio Catoia, un altro rinvio

Sono tornati a casa come tutte le altre volte: con un rinvio, l’ennesimo. La prossima udienza sarà la nona, tra quelle dibattimentali e preliminari. Il processo non è iniziato. Otto anni fa Valerio Catoia, il giovane atleta con sindrome di Down di Latina che aveva salvato due bambine che stavano annegando al mare a Sabaudia, era stato insultato con offese pesantissime sul web. I genitori avevano deciso di denunciare i seminatori di odio. Sono due haters, uno residente in Sardegna, l’altro in provincia di Pistoia, che sono stati indagati e ora rischiano di essere rinviati a giudizio. Uno è uno speaker, l’altro un professionista. Erano stati orribili i post.

Il reato: oltre alla diffamazione viene contestata la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale o religiosa.

Il processo non è mai iniziato. Anzi, è iniziato ma poi è ripartito da capo per una serie di ragioni tecniche relative alle contestazioni. Ieri mattina era in programma l’udienza preliminare davanti al gup titolare del procedimento Barbara Cortegiano che ha ereditato il fascicolo dal collega Giuseppe Molfese. L’udienza è stata rinviata perchè il magistrato non c’era quindi un collega (così come per tutti gli altri procedimenti che erano in programma ieri ) ha disposto il rinvio a breve: al 24 giugno. Sono delusi per come sta andando tutta la vicenda i genitori di Valerio, che non riescono a capire come sia possibile attendere tutto questo tempo non per avere una sentenza e avere giustizia, ma semplicemente per l’inizio del processo nei confronti di due persone che hanno pesantemente insultato il figlio.
La prima udienza era stata fissata tre anni fa, dopo che la Procura aveva disposto la citazione diretta a giudizio.
Le tappe dell’inchiesta erano state queste: il 12 agosto del 2019 le offese sui social, il 4 novembre sempre dello stesso anno la denuncia dei genitori di Valerio in Procura: scattano gli accertamenti della Polizia Postale e gli agenti individuano gli autori dei post, sono accusati di diffamazione aggravata. La Procura dispone la citazione diretta a giudizio con la prima udienza che si svolge davanti al giudice monocratico Francesca Coculo. E’ il 2 maggio del 2022 , la prima udienza slitta, rinvio per difetto di notifica all’ottobre dello stesso anno.

Per aprire il dibattimento ci vuole ancora tempo (dopo altri rinvii) il 21 novembre del 2023 il via con il giudice monocratico Paolo Romano che eredita il processo dalla collega e decide nell’udienza del 28 novembre del 2023 che gli atti devono essere restituiti al pm perchè viene contestata un’aggravante e quindi il reato è di competenza del Tribunale collegiale e non monocratico. Che succede? Il fascicolo fa marcia indietro, ritorna in Procura perchè deve essere fissata nuovamente l’udienza preliminare. I tempi sembrano velocizzarsi ma poi si arenano.

La prima data è quella davanti al gup Giuseppe Molfese del 13 febbraio del 2024. Anche qui niente: per un difetto di notifica slitta tutto al 28 maggio del 2024. Ma non è la volta buona: altro rinvio a dicembre del 2024 perchè un imputato ha eletto domicilio in Bulgaria. Anche nel corso dell’udienza preliminare che si era svolta cinque mesi fa niente di fatto. Altro posticipo all’udienza di ieri e arriva il rinvio (il quarto nel corso dell’udienza preliminare). Questa è la cronologia di quello che è successo.
Anche ieri come tutte le altre volte in aula era presente Valerio Catoia insieme ai genitori, accompagnato dall’avvocato Alessandro Mariani. Uno dei due imputati, assistito dall’avvocato Alfonso Falcone, aveva chiesto la messa alla prova.

La storia di Valerio Catoia, oltre ad aver commosso l’Italia, aveva ispirato un docuflm. Valerio inoltre era stato anche nominato Alfiere della Repubblica e premiato dal Presidente Sergio Mattarella. «Siamo profondamente amareggiati perchè il processo non è ancora iniziato», hanno detto i genitori di Valerio. Tra poco più di un mese si svolgerà un’altra udienza preliminare.

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