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Fugge all’alt, si schianta e muore: la vittima è Mecaj Arberi di 38 anni

La Polizia incrocia due auto a folle velocità, scatta l’inseguimento: la prima viene fermata, la seconda giunge a Tre Cancelli, sbanda e finisce contro un palo. Portava 25 chili di cocaina

Fugge all’alt, si schianta e muore: la vittima è Mecaj Arberi di 38 anni

Due auto lanciate a forte velocità nella serata di sabato. La sfortuna per i due conducenti, è quella di aver incrociato due pattuglie della Polizia i cui agenti, in borghese, erano intenti ad effettuare alcune attività di controllo e prevenzione.
Un altro caso di fuga dalle forze dell’ordine con tanto di inseguimento, che si è concluso nel peggiore dei modi per uno dei due fuggitivi, deceduto dopo un terribile schianto contro un palo, quello dell’altra sera.

Quando uno degli agenti ha infatti intimato l’alt, i due automobilisti lo hanno ignorato premendo a fondo sull’acceleratore e cercando di dileguarsi.

E’ iniziato così un inseguimento per le vie di Nettuno. Una delle due auto, una Smart condotta da un 26enne italiano del posto, è stata fermata poco dopo a seguito, sembra, di un urto con una delle auto che l’inseguiva. Nessuno, né il fuggitivo né gli agenti, hanno riportato contusioni o ferite.

La seconda auto, una Fiat 500 invece ha continuato la fuga a folle velocità inseguita dalla seconda volante della Polizia.
Il 38enne albanese al volante, Mecaj Arberi, si è diretto verso Aprilia. E’ giunto a Tre Cancelli lungo via Campoleone. Qui ha imboccato via Silvio Spaventa, una strada solo parzialmente asfaltata. E così nel buio, con la Polizia che lo inseguiva, il 38enne ha premuto ancora più forte sull’acceleratore, ma ha perso il controllo della 500 che ha sbandato e si è schiantata contro un palo di legno, abbattendolo, e poi si è ribaltata.

Un urto terribile, fatale. Quando gli agenti sono sopraggiunti hanno subito allertato il 118, ma all’arrivo del personale medico, si è tentata una rianimazione che si è rivelata inutile. Il 38enne è deceduto sul colpo. A quel punto si è capito il motivo di quella fuga.

Nell’abitacolo della Fiat infatti, vi era una borsa con all’interno 23 panetti di cocaina che una volta pesati in Commissariato hanno permesso di accertare che si tratta di 25 chili di cocaina.

Un carico ingente che i due giovani - il 26enne italiano è finito in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio in concorso - stavano trasferendo al momento non si sa dove.

Si è quindi ricostruito l’accaduto: la Smart avrebbe forse dovuto fare da apripista, ma qualcosa è andato storto e, per fortuna, gli agenti della Polizia erano impegnati in alcune attività in strada che gli ha permesso di procedere all’operazione e, soprattutto, non hanno riportato alcuna contusione o ferita.

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