Il fatto
29.05.2025 - 14:30
Invece di essere trattata come rifiuto, una partita di detersivo di una nota marca avviata alla distruzione era finita sugli scaffali di un noto bazar, quello gestito a Latina in via Albanese da Luigi Murciano, conosciuto in tutta Italia per essere diventato un influencer. La scoperta è stata fatta dalla stessa società che produce il detersivo che ha formalizzato una denuncia, consentendo alla Procura di Latina di fermare un traffico illecito di rifiuti.
Ne è scaturita un'indagine del Nipaaf dei carabinieri del Gruppo Forestale di Latina che ha fatto emergere il ruolo della società incaricata dello smaltimento, la Ecosystem di Pomezia, indiziata di avere simulato la distruzione dei detersivi per poi cederli sottobanco al commerciante latinense.
L'indagine risale allo scorso anno e nel frattempo si è anche conclusa, con la recente notifica della chiusura delle indagini preliminari, in attesa quindi dell'udienza in cui il giudice dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno i titolari delle due imprese finite sotto la lente della magistratura. Gli approfondimenti investigativi hanno avuto inizio proprio quando la società produttrice del detersivo ha scoperto che nel negozio di Murciano era finito del detersivo destinato evidentemente a canali commerciali che non lo coinvolgevano direttamente. Tramite alcuni suoi dipendenti, il produttore aveva provveduto all'acquisto dei flaconi presso il negozio di via Albanese, scoprendo appunto che la merce faceva parte di un lotto destinato alla distruzione, perché non rispondeva qualitativamente allo standard della filiera.
In seguito alla denuncia, il caso è stato affidato ai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Latina che ha accertato quanto esposto dal produttore con la querela. Quindi i militari del Gruppo Forestale hanno accertato che la Ecosystem aveva attestato la distruzione del detersivo come chiesto dal committente, ma di fatto non lo aveva smaltito come rifiuto, riuscendo persino a lucrare. I flaconi di sapone infatti erano usciti dalla società di gestione di rifiuti, per finire sugli scaffali come se fossero prodotti genuini. Per questo la Ecosystem di Pomezia è indiziata di avere gestito illecitamente i rifiuti, mentre Murciano è indagato per ricettazione, avendo utilizzato materiale oggetto di reato.
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