Cronaca
01.06.2025 - 14:30
L’indagine sul ferimento con un colpo di pistola di un uomo di 46 anni di Latina, che ha poi finto di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale ed è persino scappato dal letto d’ospedale, punta innanzitutto a identificare l’autore dell’agguato e il movente, ma non solo. Gli inquirenti stanno lavorando a fondo anche per ricostruire la dinamica dei fatti e soppesare la responsabilità di chi ha puntato la pistola contro Giuseppe R. originario di Napoli. In ballo c’è l’accusa di tentato omicidio, visto che il proiettile esploso dall’arma ha colpito la vittima alla testa.
La vicenda è piuttosto complessa, anche dal punto di vista della ricostruzione della sequenza dei fatti, perché nelle fasi concitate dell’agguato il bersaglio viaggiava con uno scooter ed è caduto sull’asfalto. E infatti era stato soccorso da un’ambulanza per quella che veniva classificata come una caduta autonoma col motociclo. Solo al suo arrivo in pronto soccorso era emerso uno scenario ben più grave: una ferita alla testa, poco sopra l’orecchio sinistro, aveva consigliato gli approfondimenti medici che avevano svelato un particolare sconvolgente. A provocare la lesione era stato il frammento metallico, compatibile con la scheggia di un proiettile di arma da fuoco, presumibilmente esploso da una pistola.
Per estrarre l’oggetto metallico era stato necessario un intervento chirurgico, comunque in condizioni non gravi per il paziente, perché la scheggia non aveva provocato un trauma cranico. Tant’è vero che una volta emersa la verità sulla sua caduta in scooter, a quanto pare nella zona di viale Bruxelles, l’uomo era scappato dall’ospedale appena in tempo per evitare di essere interrogato dai poliziotti della Squadra Mobile. Che infatti si erano recati in pronto soccorso e avevano trovato il suo letto vuoto. Solo successivamente era stato rintracciato da una pattuglia della polizia in occasione di un banale controllo stradale.
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