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Il fatto

Investimenti truffa, la prescrizione salva Roberto Ciavolella

L’imputato e la banca condannati però al pagamento delle spese di costituzione in giudizio delle vittime

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È naufragato contro lo scoglio della prescrizione il processo a carico dell’ex promoter Roberto Ciavolella, per la truffa aggravata consumata nel 2012 intascando le somme che i clienti della banca presso la quale lavorava gli affidavano per compiere investimenti finanziari. Il collegio dei giudici della Corte d’Appello di Roma ha dichiarato ieri non doversi procedere nei confronti dell’imputato, assistito dall’avvocato di fiducia Roberto D’Arcangelo, annullando la condanna di primo grado.

Al tempo stesso però i giudici hanno confermato la condanna per l’imputato e per il responsabile civile, ossia IW Banca spa, in solido tra loro, alla rifusione delle spese di costituzione in giudizio sostenute dalle parti civili, che la Corte ha liquidato in complessivi 2.400 euro. Entro novanta giorni saranno depositate le motivazioni.


Fuggito in Kenya subito dopo la frode, il cui arricchimento illecito superava i due milioni di euro, Ciavolella non è mai comparso in Tribunale perché da allora è rimasto irreperibile. Condannato dal giudice monocratico del Tribunale di Latina, nel settembre del 2021, alla pena di due anni di reclusione, l’ex promotore finanziario già radiato dalla Consob aveva tentato la carta dell’Appello, che gli ha assicurato l’assoluzione per intervenuta prescrizione dalle responsabilità penali delle sue condotte.


A fare la scoperta della truffa erano stati alcuni dei risparmiatori frodati, una decina in tutto. L’inchiesta era stata condotta dal pubblico ministero Simona Gentile e gli accertamenti erano stati portati a termine dagli investigatori della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Latina.

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