Non parla, non avrebbe voluto collaborare e spiegare la presenza non solo della droga, ma anche e soprattutto delle armi rinvenute dagli agenti del Commissariato di Cisterna nel suo locale di Aprilia in cui svolge l’attività di barbiere. Per questo l'apriliano Marco Barichello resterà in carcere. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, che ieri mattina ha convalidato l’arresto - effettuato dagli agenti del commissariato di Cisterna - e ha anche confermato con una apposita ordinanza, la misura cautelare della detenzione in carcere.
Ha preferito avvalersi del diritto di non rispondere alle domande dell’autorità giudiziaria che di sicuro stanno cercando di verificare se le armi, alcune pistole nate come scacciacani, dei giocattoli di libera vendita, modificate per essere letali ed esplodere colpi in 9mm, fossero le sue o lui le custodisse per qualcuno.
L'uomo alla vista degli agenti, ha subito consegnato una scacciacani, l’unica però non resa letale, ma “solo” privata del tappo rosso. La perquisizione ha portato al ritrovamento di 1.021 grammi di hascisc, 7 dosi di crack per un peso al lordo pari a 35,88 grammi, 5 buste trasparenti contenenti cocaina per 86,27 grammi, 4 buste in nylon trasparente contenenti marijuana per 56,20 grammi e altri 8 grammi di hascisc. Non rispondendo alla domande non ha quindi nemmeno fornito elementi sugli appunti, con cifre e nomi, verosimilmente legati proprio all’attività di spaccio che si sospetta portasse avanti proprio nel suo locale da barbiere. Poi le tre pistole clandestine e 100 cartucce calibro 9 x 21, una cartuccia 380 AUTO GFL cal. 9 ed una pistola ad aria compressa, privata del tappo rosso, con le relative due confezioni di piombini calibro 4,5 mm.
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