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Il caso

Abc, bilancio che non convince. Situazione esplosiva

Una riunione di maggioranza di quasi quattro ore non è riuscita a superare lo stallo. I sindacati annunciano una protesta il 23 giugno

Abc, bilancio che non convince.  Situazione esplosiva

Una riunione di maggioranza di quasi quattro ore non è riuscita a superare lo stallo sul da farsi relativo all’azienda speciale Abc. La situazione è esplosiva, con un’azienda che rischia seriamente di finire in liquidazione senza l’approvazione del bilancio di previsione 2025. La maggioranza, convocata dal sindaco Matilde Celentano, si è riunita ieri per oltre 4 ore alla fine delle quali non si è arrivati di fatto ad alcun accordo.

Consiglieri e sindaco si rivedranno tra domani e dopodomani, ma nel frattempo la Psa Ugl ha annunciato lo stato di mobilitazione del personale di Abc. Con un presidio sotto al Comune il prossimo 23 giugno.

Sul tavolo del centrodestra c’è il futuro dell’azienda, con un bilancio da approvare che tutto è tranne che sano. Questo è il punto principale emerso ieri nell’incontro voluto dal sindaco Matilde Celentano, alla presenza di assessorie consiglieri del centrodestra che guida Latina. Niente più tattiche o schermaglie. Tutti attorno al tavolo per trovare una via d’uscita. Celentano ha aperto la riunione guardando in faccia i suoi consiglieri e mettendo subito in chiaro un punto: in ballo c’è il destino di oltre 200 famiglie. Perché se il bilancio non si approva, c’è il default. Chi se la sente di mandare in difficoltà tutte queste famiglie. Nessuno, ovviamente. Ma votare questo bilancio, in questo modo, pare davvero complesso. Rispetto al 2017/18 quando l’azienda è stata avviata, i costi si sono moltiplicati notevolmente, in particolare quelli legati al costo del lavoro e della produzione. Ma l’azienda ha un solo committente, il Comune. Il Cda di Abc ha minacciato le dimissioni in caso di mancata approvazione del bilancio. La sensazione è che ci sia un problema anche di rapporti tra piazza del Popolo e via Monti Lepini. In poche settimane va approvato il bilancio (con aggravio per la Tari di circa il 30%), vanno sistemate alcune situazioni considerate fuori controllo rispetto alla gestione dell’azienda, va fatto un lavoro di risparmi e di riorganizzazione anche in vista del nuovo piano industriale per il porta a porta. E poi c’è la questione della trasformazione di Abc in spa pubblica. Tante, troppe cose forse. Tutti d’accordo nel salvare l’azienda pubblica. Il centrodestra s’è dato ancora 24/48 ore per decidere. Saranno le più lunghe di questi due anni.

L’altra grande incognita piovuta sul tavolo della riunione è quella della Corte dei Conti. Il costo del servizio sta infatti raggiungendo livelli enormi e il bilancio, così com’è, secondo funzionari, tecnici e consiglieri comunali, non si può approvare. Quindi? Un bel rebus.

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