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Finanze

Forniture idriche, per il Comune un debito fuori bilancio da 3,5 milioni di euro

La sentenza del 2021 che condanna Aprilia a pagare la Regione mai iscritta sul Rendiconto, la Commissione straordinaria deve fronteggiare la situazione per mettere al sicuro le casse dell'Ente

Aprilia, la relazione choc: «Un Comune occupato dalla mafia»

Non c’è pace per il Comune di Aprilia che dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa si trova adesso a fronteggiare un debito fuori bilancio di 3,5 milioni di euro. Una cifra frutto di un contenzioso con la Regione Lazio per il mancato pagamento delle forniture idriche erogate dal 1986 al 2003, una causa sulla quale c’è stata già una prima pronuncia quattro anni fa ma che fino ad oggi non è stata iscritta nel bilancio comunale.

Nel settembre 2021 la seconda sezione civile del Tribunale ordinario di Roma, in parziale accoglimento della domanda riconvenzionale, ha condannato l’Ente di piazza Roma al pagamento in favore della Regione di 3.364.771 euro (oltre gli interessi legali) per la fornitura di acqua potabile dal 1998 al 2003. Una sentenza in realtà non così sfavorevole per il Comune, visto che il giudice Eugenio Curatola nel dispositivo dichiarò l’estinzione per prescrizione delle somme dovute dal 1983 al 1997. Quella sentenza di primo grado venne impugnata sia dalla Regione (che chiedeva 10,5 milioni di euro) che dall’Ente di piazza Roma, che sosteneva invece di non dovere nulla agli uffici di via della Pisana. Tuttavia entrambi i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili con la sentenza n. 7368 del novembre 2024 della Corte d’Appello, che ha confermato quando stabilito nel 2021. A quel punto l’Amministrazione comunale ha provato ad avviare una trattativa per cercare di dilazionare i 3,5 milioni su tre annualità, ma dalla controparte non è arrivata risposta. O meglio una risposta indiretta è arrivata, visto che a maggio di quest’anno la Regione ha promosso ricorso in Cassazione per provare a ottenere i 10,5 milioni, mentre l’Avvocatura comunale si è costituita in via incidentale riaffermando che nulla è dovuto.

Per conoscere l’esito della vicenda bisognerà attendere diversi anni, tuttavia la Commissione straordinaria che guida la città si trova a dover affrontare una situazione difficoltosa sotto il profilo economico-finanziario, visto che i 3,5 milioni di euro della condanna del 2021 non sono mai iscritti nei precedenti rendiconti. La squadra Commissariale con molta probabilità dovrà dunque trovare quelle somme per riconoscere il debito fuori bilancio, mettendo così al riparo le casse comunali in attesa della pronuncia della Suprema Corte. Una scelta che metterebbe al sicuro Aprilia, evitando di pagare gli interessi maturati nei prossimi anni quando si esprimerà la Corte di Cassazione. Perché a quel punto la cifra potrebbe essere molto più onerosa e metterebbe in crisi le casse del Municipio.

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