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West Nile, la strategia della Asl

Task force e tavolo tecnico operativo per cercare di contenere la diffusione del virus: questo il piano attuato. Coinvolti Comuni, sanità pubblica, veterinari e Regione Lazio per un’azione congiunta

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Tutte le misure necessarie per prevenire la diffusione dell’infezione da West Nile sul territorio. Sono quelle messe in campo dalla Asl di Latina per garantire la tutela della salute pubblica e contenere il rischio di diffusione del virus.
In particolare, è stata istituita una task force aziendale multidisciplinare, coordinata dalla Direzione generale e composta da tutti gli specialisti coinvolti nel percorso di gestione, prevenzione e sorveglianza del virus. «L’obiettivo principale è stato quello di definire dei percorsi operativi condivisi, capaci di assicurare un’azione coordinata e continuativa su tutto il territorio», sottolinea la direzione generale dell’azienda sanitaria pontina.

Tra le azioni messe in campo: indagini epidemiologiche sui casi sospetti, sopralluoghi congiunti nei luoghi a rischio, informative ai Comuni per programmare disinfestazioni e bonifiche, comunicazioni a medici e veterinari, e l’attivazione di un punto prelievi dedicato ai casi umani gestiti a domicilio.

È in fase di istituzione anche un tavolo tecnico operativo con enti locali e sanitari per pianificare interventi integrati.

La Regione Lazio ha assunto un ruolo centrale coordinando le attività provinciali: disinfestazioni, controlli negli allevamenti, interventi nelle aree con focolai sospetti. Avviata anche una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini e un incontro formativo (con il supporto dell’INMI Spallanzani) per aggiornare medici e operatori sanitari sulla gestione dei casi.

Infine, il Dipartimento di Prevenzione ha avviato confronti operativi con il Consorzio di Bonifica e, a seguire, con i Comuni.

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