Era consapevole che lo avrebbero individuato facilmente e ha deciso di presentarsi spontaneamente alle forze di polizia l’uomo che martedì sera ha esploso un colpo di pistola a salve nel parcheggio del Centro Polifunzionale Pontino di viale Le Corbusier: è stato identificato e indagato in stato di libertà dalla Polizia all’esito di una perquisizione domiciliare. L’uomo si è mostrato ravveduto, escludendo di avere compiuto quel gesto con lo scopo di compiere un’intimidazione, ma gli investigatori del questore Fausto Vinci hanno comunque informato la Procura dell’accaduto per gli eventuali approfondimenti del caso sulla natura dell’episodio. In ogni caso, ammesso che sia stata una brava, gli è costata comunque la denuncia.
Gli accertamenti avviati dagli investigatori della Polizia stavano portando comunque all’identificazione dell’uomo, perché almeno una delle telecamere di video sorveglianza del complesso dell’ex università aveva ripreso l’intera scena, ovvero l’uomo che ha sparato e la sua automobile, piuttosto riconoscibili. Anzi, la registrazione aveva consentito di ricostruire tutti i movimenti dell’uomo, sin dal suo arrivo in auto, poi l’incontro con un amico con il quale era entrato nello stabile, a quanto pare per un allenamento in palestra con tanto di borsone in spalla, infine l’uscita poco più di un’ora più tardi.
Prima di andarsene era rimasto alcuni minuti a chiacchierare con la stessa persona con la quale era arrivato poco prima, quindi si era diretto verso la propria auto, aveva aperto il bagagliaio per lasciare la sacca e prendere un oggetto, presumibilmente la pistola a salve. Infine si era seduto al volante della macchina, aveva compiuto una prima manovra per uscire dal parcheggio, poi si era fermato, aveva abbassato il finestrino per tirare fuori il braccio impugnando la replica di una semiautomatica e infine aveva premuto il grilletto per fare fuoco.
Sebbene la cartuccia fosse caricata a salve, lo sparo è stato avvertito come un colpo autentico e qualcuno tra i testimoni, preoccupato per l’accaduto, si era affrettato ad allertare il numero unico d’emergenza 112. Quindi le pattuglie della Squadra Volante avevano verificato subito che la segnalazione era fondata, perché a terra, all’interno del parcheggio del Centro Polifunzionale Pontino, è stato trovato il bossolo rilasciato dalla pistola a salve. Successivamente la visione dei filmati di video sorveglianza ha permesso di trovare la conferma definitiva, ma soprattutto gli elementi concreti per iniziare le ricerche dell’uomo che aveva sparato.
In realtà la telecamera non era abbastanza ravvicinata da consentire la lettura della targa dell’automobile, ma il filmato era più che sufficiente per riconoscere il soggetto una volta identificato e, soprattutto, avviare le ricerche per individuare chi si era recato in una delle attività presenti nel complesso dell’ex università in un orario compatibile con quello registrato dalla telecamera. Riscontri avviati appunto dalla grande palestra che si trova al primo piano dell’edificio.
Insomma, alla luce di quanto ricostruito in precedenza, l’uomo è stato indagato in stato di libertà: l’ipotesi di reato principale è quella di procurato allarme, ma rischia anche un’accusa per porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, avendo portato in luogo pubblico una pistola a salve senza un giustificato motivo.