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Il fatto

Parco giochi e tre capannoni in zona agricola, scatta il sequestro

Il lotto diviso in due in maniera illecita: al posto di serre un deposito di materiali edili e il Nina Park. Indagine della Polizia Locale per lottizzazione abusiva

Parco giochi e tre capannoni in zona agricola, scatta il sequestro
A fronte dell’autorizzazione per installare serre agricole, erano stati realizzati tre capannoni utilizzati come deposito per materiali edili, mentre la restante parte dello stesso lotto era diventata un parco attrezzato per attività ludico ricreative. Tutto questo, in violazione delle norme edilizie e urbanistiche, perché l’area ha una destinazione d’uso agricola e le strutture non erano state autorizzate dal Comune. Lo ha scoperto la Polizia Locale di Latina nel corso di un’ispezione che si è conclusa col sequestro del terreno situato in strada del Crocifisso, alle porte di Borgo Santa Maria. L’ipotesi di reato è la lottizzazione abusiva a carico del proprietario della superfice “stravolta”, indagato in stato di libertà.

Il controllo della Polizia Locale che ha fatto scattare i sigilli rientra nell’ottica dei servizi di monitoraggio delle attività produttive e in special modo quelle di natura commerciale, avviate in contesti agricoli, proprio per individuare quelle avviate in assenza dei titoli autorizzativi, ovvero in violazione delle norme che tutelano il territorio e indirettamente anche la concorrenza tra imprese per non svantaggiare chi, invece, le leggi le rispetta. Quindi gli agenti del Nucleo Commercio della Polizia Locale hanno pianificato una sere di verifiche di concerto con l’ufficio comunale del Servizio Suap Attività produttive.

In particolare i sospetti della Polizia Locale erano concentrati sulla natura dell’area attrezzata situata alle spalle di un’area recintata, nella quale insistono tre capannoni e altrettanti sono in fase di edificazione. Si tratta del Nina Park, che oltre a strutture mobili e facilmente smontabili contava anche tre piscine.
Il sopralluogo e gli accertamenti documentali hanno permesso di scoprire, appunto, che il proprietario del lotto aveva ottenuto l’installazione di serre, ma al loro posto aveva installato appunto i capannoni. Oltretutto è emerso che la superficie corrispondeva a un’unica particella catastale, divisa illecitamente in due appunto concedendo a un’associazione la realizzazione del parco attrezzato con finalità ludico ricreative, comprese feste private. Quindi alla luce di una situazione che configura lo stravolgimento del territorio, gli agenti della Polizia Locale hanno sequestrato il lotto per il reato di lottizzazione abusiva.

L’attività di controllo della Polizia Locale naturalmente non si esaurisce con questo sequestro. Le ispezioni proseguono e saranno dedicate appunto alla verifica dei presupposti di legge delle attività produttive, soprattutto quelle in zona agricola.

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