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Il caso

Nuove accuse per i post sessisti

Non è escluso che possa essere contestata l'istigazione a delinquere

Nuove accuse per i post sessisti
E’ italiano il responsabile del sito «Phica.eu». E’ quello che emerge dalle indagini della Polizia Postale che sta cercando di rintracciare gli utenti che hanno postato commenti sessisti e violenti relativi alle foto rubate e pubblicate senza consenso sulla piattaforma per adulti.   Gli investigatori sono sul punto di inviare una informativa in Procura a Roma che dovrebbe contenere le denunce che riguardano  anche alte cariche dello Stato. Tra le ipotesi di reato prese in esame oltre all’istigazione a delinquere anche il  vilipendio di cariche dello Stato. Come riportato dal Corriere della Sera, centinaia di persone dal 2021 ad oggi hanno pubblicato commenti violenti utilizzando una serie di nickname.  Alcuni autori in base a quanto è emerso sono stati identificati e non è escluso che possa aggravarsi la loro posizione nel caso vengano fuori dei collegamenti con dei siti  che propongono foto e video di ragazze minori.

L’avvocato Annamaria Bernardini de Pace,  ipotizza due class action per omesso controllo, contro Facebook e gli amministratori di «Phica» nelle quali si potrebbero anche contestare il revenge porn - la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti -, insieme al reato di atti persecutori, violenza o molestia.

Il caso era venuto alla luce nei giorni scorsi, a seguito della denuncia della consigliera comunale di Latina del Partito Democratico Valeria Campagna che aveva trovato alcune sue foto sia pubbliche che private sul sito. Le immagini erano state accompagnate da  commenti violenti e sessisti, a quel punto erano state presentate anche altre denunce. Il forum era nato nel 2005 e utenti anonimi hanno pubblicato foto oltre che di attrici, influencer anche di donne impegnate nella politica e di persone comuni.
Il sito intanto è stato chiuso in autotutela, era diviso in sezioni: da quelle dedicate alle star dello spettacolo ma erano state rubate anche immagini di  ragazze comuni. Poche settimane fa era stato chiuso il gruppo Facebook «Mia moglie» frequentato da oltre 30mila utenti e in questo caso erano state condivise foto e video rubate di nascosto e pubblicate senza consenso. 

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