Il fatto
29.10.2025 - 19:00
Il Comune di Cisterna chiederà di costituirsi parte civile nel processo per caporalato a carico degli imprenditori Antonello e Renzo Lovato la cui prima udienza è fissata per il 6 novembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, processo che vede tra le parti offese alcuni braccianti tra i quali Satnam Singh, deceduto tragicamente lo scorso anno.
Nella delibera approvata oggi dalla Giunta comunale si sottolinea come i comportamenti contestati ai due imputati hanno frustrato e leso gli scopi statutari del Comune di Cisterna di Latina che, peraltro, è Ente che rappresenta gli interessi delle persone stanziate sul proprio territorio, incluse le vittime dei reati oggetto del procedimento penale, una delle quali (Satnam Singh), in occasione del grave ferimento è addirittura deceduta in circostanze indicibili che hanno arrecato un “notevole turbamento morale all’intera comunità locale”. L’Amministrazione considera dunque di avere subìto danni e una lesione degli interessi statutariamente tutelati e di immagine in seguito all’enorme risonanza mediatica suscitata dalla vicenda e di conseguenza di essere legittimata e avere interesse a costituirsi parte civile nel giudizio penale a carico dei due imprenditori. L’utilizzazione di manodopera in maniera irregolare contrasta infatti con l’interesse sancito dallo Statuto del Comune di Cisterna a “tutelare i diritti nel mondo del lavoro, combattere lo sfruttamento e favorire l’emersione del lavoro nero”.
«Così come è accaduto in occasione della morte del bracciante Satnam Singh – sottolinea il sindaco Valentino Mantini – ho ritenuto giusto che il Comune richiedesse di costituirsi parte civile, vista la gravità del comportamento messo in atto nei confronti di numerosi lavoratori, che contrasta con l’impegno di questa Amministrazione a promuovere tutte le iniziative utili a tutelare i diritti nel mondo del lavoro. Satnam, che risulta parte offesa in questo procedimento – prosegue il primo cittadino – abitava a Cisterna, comunità che da sempre ha accolto cittadini di altre nazionalità, in particolare indiani, nel rispetto delle diversità etniche, linguistiche, culturali e religiose. Essere presenti in questo processo è per noi un atto dovuto».
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