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Il caso

Ex Pacifico, ora spunta il nodo negozi

Una società è pronta a gestire una parte del sito in locazione con un’attività di vendita. Ma il commercio contrasta con le norme urbanistiche. E manca la deroga del Consorzio

Ex Pacifico, ora spunta il nodo negozi

Ultimate le operazioni di scavo e rimozione della discarica abusiva improvvisata intorno all’ex Frigomarket Pacifico, che ha portato alla luce 300 tonnellate di frammenti di pannelli isolanti misti a terra, si profila un altro aspetto destinato a tenere banco, ed eventualmente attrarre le attenzioni investigative del Nipaaf dei carabinieri forestali, ossia la procedura attivata da una società romana della grande distribuzione intenzionata ad aprire una media struttura di vendita all’interno del sito industriale dismesso di Tor Tre Ponti, ottenendo in locazione una porzione del vecchio supermercato dalla società proprietaria P&D srl. Risulta infatti che la MGDR abbia presentato al Comune di Latina una richiesta di autorizzazione al commercio su una superficie di 2.500 metri quadrati per la vendita al dettaglio. Una struttura che verrebbe ospitata all’interno del complesso che sorge all’interno del Piano Regolatore Territoriale del Consorzio Industriale del Lazio.


Ma è proprio la natura industriale dell’area che pone una serie di dubbi sulla legittimità della richiesta. Perché se è vero che la vecchia proprietà aveva ottenuto due sanatorie per la trasformazione di una parte degli immobili da industriale a commerciale, è anche vero che dovrà essere verificata la compatibilità delle norme tecniche di attuazione con l’avvio di un’attività commerciale che non sia vincolata a una produzione industriale.


In realtà la Regione Lazio sta vagliando la possibilità di consentire il commercio al dettaglio dei Consorzi Industriali, ma la modifica della legge non è ancora stata varata. E soprattutto ancora non risultano atti da parte del Consorzio Industriale per autorizzare la P&D a concedere in locazione una parte del compendio acquisito, in deroga al piano industriale che prevedeva la logistica legata al commercio online e non strutture di vendita al dettaglio, tenendo conto che la nuova proprietà ha potuto beneficiare di un’acquisizione coattiva dalla curatela fallimentare, tra l’altro ottenendo un vantaggio notevole in termini economici. Visto che ha pagato solo il valore della superficie di circa un milione e mezzo di euro, più mezzo milione di oneri consortili, perché il valore degli edifici di circa quattro milioni e mezzo è stato compensato dal totale dei finanziamenti pubblici di cui ha beneficiato in passato la proprietà dell’ex Frigomarket Pacifico.


In cambio la P&D doveva bonificare l’area, ma come rivelato dall’indagine del Nipaaf non l’ha fatto. Anzi ha fatto peggio, visto che ha interrato i pannelli isolanti rimossi dalle vecchie celle frigorifere. Non ha neppure rispettato i termini per la reindustrializzazione del sito, ma in questo gli obblighi erano flessibili, perché prevedevano proroghe da parte del Consorzio.

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