Il fatto
14.11.2025 - 07:00
Maltrattava l’anziana madre con violenze fisiche e psicologiche, anche con lo scopo di ottenere somme di denaro da lei, e in un caso era arrivata al punto di fare lo stesso anche con una vicina, intervenuta per difendere la vittima.
Una brutta vicenda familiare, un vero e proprio incubo al quale hanno posto la parola fine gli investigatori della Polizia, che hanno arrestato una donna di Latina gravemente indiziata dei reati di maltrattamenti aggravati in famiglia e lesioni personali ai danni del genitore convivente e appunto della vicina di casa. Il trasferimento in carcere è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari Laura Morselli, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Luigia Spinelli e dal sostituto procuratore Marina Marra.
Le indagini della Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire un quadro di gravi e ripetuti episodi di violenza fisica e psicologica all’interno del nucleo familiare. Con insulti, minacce e aggressioni quotidiane nei confronti della madre di 71 anni, l’indagata avrebbe creato e alimentato un clima di paura e sopraffazione, tale da costringere la madre ad abbandonare la propria abitazione.
L’apice delle violenze risale al 24 luglio scorso, quando la donna avrebbe colpito la madre con pugni, calci e le avrebbe tirato i capelli più volte, fino a minacciarla di morte, nonostante avesse già ricevuto un ammonimento del Questore dopo le prime condotte violente. In quella circostanza appunto avrebbe inoltre aggredito anche una loro vicina di casa intervenuta in aiuto dell’anziana donna dopo averla sentita urlare: in un raptus di follia, la donna si sarebbe scagliata anche contro di lei, provocandole una frattura dell’omero e contusioni multiple giudicate guaribili in 25 giorni dai medici del pronto soccorso dell’ospedale ortopedico Icot.
Dopo una lunga serie di interventi della Polizia, la madre dell’indagata aveva trovato il coraggio di denunciare e lo stesso aveva fatto anche la vicina. Sulla base proprio delle loro testimonianze, come di quelle degli altri vicini che avevano assistito spesso agli episodi di violenza, tutto comprovato dai referti medici e dai filmati di un impianto di video sorveglianza, , gli investigatori della Squadra Mobile hanno ricostruito i fatti e imbastito un quadro indiziario solido, alla luce del quale la Procura ha potuto chiedere e ottenere la a misura della custodia cautelare in carcere, eseguita dai poliziotti del vice questore Giuseppe Lodeserto.