Il fatto
10.12.2025 - 09:30
Una nuova discarica abusiva lungo l’argine del fiume Ufente, nel territorio comunale di Pontinia, scoperta dalle Guardie Ittiche Fipsas. Durante i consueti controlli e monitoraggi ambientali che si svolgono soprattutto lungo gli argini dei fiumi i volontari, coordinati dal responsabile regionale Emiliano Ciotti, si sono trovati davanti a una quantità significativa di rifiuti ingombranti abbandonati direttamente sulle sponde del corso d’acqua e alcuni finiti nel canale «con potenziali ripercussioni - ha spiegato Ciotti - sull’ambiente e sull’ecosistema fluviale».
Tra i rifiuti rinvenuti c’erano quadri, mobili, documenti cartacei e altri materiali domestici. Grazie alla presenza di diversa documentazione all’interno di alcune buste, le guardie hanno potuto raccogliere elementi utili ad individuare i possibili responsabili. Tutto il materiale è stato fotografato, catalogato e trasmesso alla Procura della Repubblica che, dal canto suo, procederà alle opportune verifiche per valutare eventuali responsabilità. «Il fenomeno dell’abbandono illecito dei rifiuti, negli ultimi anni, ha registrato un preoccupante incremento nel territorio comunale di Pontinia», ha aggiunto Ciotti rinnovando l’appello alla cittadinanza affinché collabori segnalando comportamenti sospetti alle forze dell’ordine.
Le principali aree interessate comprendono gli argini del fiume Ufente, spesso teatro di sversamenti di materiali ingombranti e pericolosi; le strade poderali e le vie di campagna, utilizzate di frequente per scarichi notturni; le zone periferiche prive di illuminazione, più esposte ad abbandoni ripetuti; le aree in prossimità dei canali consortili, dove la vegetazione fitta favorisce attività illecite. Le tipologie di rifiuti più frequentemente rinvenute includono mobili, materassi, materiali da ristrutturazione, rifiuti elettronici, eternit, sacchi di indifferenziato e documenti provenienti da abitazioni o attività commerciali. Le conseguenze ambientali e sanitarie risultano significative: contaminazione dei corsi d’acqua con rischio per fauna e flora; costi elevati di bonifica a carico della collettività; incremento del degrado urbano e ambientale; possibile diffusione di sostanze tossiche in caso di combustione dei rifiuti.
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