Il caso
31.12.2025 - 09:00
L’ultima immagine in vita di Aurora è un fotogramma. I capelli neri, lunghi che scendono sul collo, indossa una tuta e un giubbotto tipo bomber nero, ha le mani in tasca, scarpe bianche ai piedi. Lei sembra tranquilla mentre passeggia, accanto c’è un uomo. Le indagini per capire come sia morta e se sia stata uccisa partono da qui: da un frammento di un video che rappresenta una traccia utile per gli investigatori. Sul viso e sul collo della ragazza dei segni e una tumefazione sotto un occhio. Sembra tutto compatibile con un’aggressione, uno strangolamento. Un probabile omicidio.
L’esame e le risposte
L’autopsia fissata per le prossime ore chiarirà come è morta Aurora Livoli, 19 anni compiuti il 29 agosto. Era nata a Roma e abitava a Monte San Biagio. Era scomparsa da 50 giorni. L’esame sul corpo - disposto dalla Procura di Milano - servirà per capire se abbia subito violenze e se quei lividi abbiano una relazione stretta con la morte, oppure siano precedenti. Le parole del pubblico ministero di Milano Antonio Pansa che ha fatto un sopralluogo sulla scena del crimine sembrano indicative. «Ci sono segni in diverse parti, ma va compreso se fossero precedenti alla morte. Non posso aggiungere molto, ma se siamo qui qualcosa di strano c’è», ha detto ai cronisti. Per giorni il corpo di Aurora è stato senza un nome. Non aveva il telefono, non aveva i documenti. Anche i residenti della zona non hanno saputo offrire risposte e indicazioni. Zero.
L’identificazione
Ogni tentativo di arrivare all’identità era andato a vuoto: dalle impronte digitali nessun riscontro. Il frammento video su indicazione degli inquirenti è stato diffuso ed è arrivata la drammatica risposta dai genitori adottivi della ragazza. E’ emerso che Aurora Livoli si era allontanata da casa il 4 novembre: l’ultimo contatto il 26 novembre. «Sì, sto bene, non vi preoccupate, tranquilli», e poi quel silenzio assoluto con l’ansia che è cresciuta fino a ieri pomeriggio.
Non si sa quando sia arrivata a Milano e chi frequentasse. La 19enne è stata trovata morta in un cortile interno di un condominio in via Paruta 74 a Milano, zona Cimiano. Ad accorgersi del cadavere il custode del caseggiato.
Non c’erano elementi utili per risalire all’identità della ragazza fino a quando da una telecamera che si trova a poca distanza dal condominio non sono state estrapolate le immagini dove si vede una giovane donna insieme ad un uomo alto e magro con i capelli corti che indossa un pile bianco. Il video risale alla notte tra domenica e lunedì. Alcune ore dopo la scoperta. Il corpo era semi vestito, accanto una maglia, un pacchetto di sigarette, le scarpe da tennis.
Il riconoscimento
Quando i genitori ieri pomeriggio hanno visto sul web l’immagine diffusa dagli investigatori hanno riconosciuto la figlia ed è stato uno choc. Il padre e la madre sono due professionisti conosciuti e stimati a Monte San Biagio. «I genitori non le hanno mai fatto mancare nulla - racconta un parente - era una ragazza seguita, il padre e la madre hanno sempre cercato di trasmettere grande affetto. Si era appassionata alla facoltà dove si era iscritta Scienze Chimiche. Aurora era una ragazza sensibile».
A quanto pare si era allontanata anche altre volte ma poi l’allarme era rientrato. Era andata via ma poi era tornata.
Lo choc e il dolore
«Era una ragazza molto semplice, solare, inserita in una bella famiglia che non le ha mai fatto mancare nulla, soprattutto dal punto di vista affettivo - racconta don Giuseppe Marzano - amministratore parrocchiale di Monte San Biagio - conoscevo Aurora, l’ho sempre vista molto attaccata ai suoi genitori, lei stessa era protettiva nei confronti del papà e della mamma. Aveva seguito il percorso della preparazione ai sacramenti in parrocchia, come tanti altri ragazzi e la famiglia Livoli l’ho sempre vista alle messe domenicali». Sotto choc Monte San Biagio.
«La nostra è una comunità di 6mila abitanti, ci conosciamo tutti - ha detto il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale - conosco i genitori, sono una brava famiglia. Questa è una notizia molto triste». La denuncia di scomparsa a quanto pare era stata presentata alcune settimane fa, i primi di dicembre.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano cercano l’uomo che ha visto per l’ultima volta Aurora. Si vede prima insieme alla 19enne e poi mentre ripercorre la stessa strada al contrario ma questa volta da solo. Gli investigatori partono adesso anche dal numero di telefono della studentessa e avranno un quadro più completo di tutti i contatti della 19enne.
L’autopsia fissata per oggi servirà per altre indicazioni e dare le prime e importanti risposte.
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