Acqualatina ha finalmente ammesso che la vendita delle azioni di Idrolatina ad Acea comporta un cambio di proprietà delle quote private. Per questo ha attivato quanto previsto dall'articolo 29 della convenzione di gestione, informando ufficialmente, con lettera datata 4 aprile 2017, dell'operazione di vendita a terzi della società Idrolatina. Per questo ieri mattina la prevista conferenza dei sindaci è andata (volutamente) deserta. I primi cittadini hanno pianificato una nuova convocazione tra una settimana e in quella sede approveranno una delibera che dà non solo il diniego all'operazione, ma avvia un procedimento che prevede una diffida per Idrolatina e Veolia fino ad arrivare all'ipotesi di una revoca contrattuale per Acqualatina con conseguente ripubblicizzazione.

In sostanza si tratta dei punti salienti del parere legale fornito all'Ato 4 dal professor Alberto Lucarelli. La bozza di deliberazione ruota attorno al concetto espresso da Lucarelli secondo cui «il cambio di partner privato senza gara pubblica è illegittimo, dal momento che Idrolatina è formata da soggetti scelti attraverso procedura ad evidenza pubblica». Dunque, per cambiare, era necessario fare altrettanto. Se Veolia e Acea procedono nel loro intento, l'Ato 4 «sarebbe tenuta all'esercizio dei poteri di autotutela, revocando o annullando il provvedimento di affidamento diretto del servizio idrico integrato a Acqualatina».

Per questo i sindaci sono pronti ad affidare a un legale (probabilmente Lucarelli stesso) l'incarico di presentare una diffida a Idrolatina e Veolia al fine di non dare corso ulteriore «ad atti illegittimi da cui discenda il cambio della proprietà delle quote del capitale sociale di Idrolatina srl e la conseguente violazione dei principi di evidenza pubblica nella scelta del socio privato». Sarà il presidente dell'Ato 4, Eleonora Della Penna, a dover procedere alla nomina del legale.

Il percorso da seguire, comunque, è quello della ripubblicizzazione del servizio idrico. Mai come in questo momento tra i primi cittadini c'è visione univoca su questo punto. Resta da capire se la strada indicata dal professor Lucarelli, che prevede anche la revoca dell'affidamento ad Acqualatina, non comporti rischi di natura economica pesante per i Comuni. E non va dimenticato il ruolo di Depfa Bank che proprio in questi giorni potrebbe nuovamente scrivere ai sindaci che hanno ceduto in pegno le quote.