E' stato rintracciato e arrestato l'uomo che nella giornata di ieri ha investito sulla Pontina un cittadino di nazionalità indiana uccidendolo. Le indagini che si sono attivate subito, hanno consentito anche grazie alle testimonianze di rintracciare l'auto. Ecco la ricostruzione di quanto accaduto. Nella giornata di ieri, intorno alle 16 sulla Pontina in entrata alle porte di Terracina, avveniva un tamponamento. La macchina prendendo il bracciante indiano che procedeva in bici ne ha provocato la morte. L'uomo deceduto, un 40enne di origine indiana, indossava regolarmente il giubbino catarifrangente mentre a bordo della propria bicicletta, anch'essa dotata dei dispositivi catarifrangenti, percorreva il proprio senso di marcia in estrema sicurezza sul margine destro della carreggiata. Ciononostante, in orario diurno e condizioni atmosferiche che garantivano un ottima visibilità, il malcapitato veniva tamponato in pieno e scaraventato sull'asfalto ove trovava la morte "sul colpo".
L'incidente stradale, per le caratteristiche che presentava oltre che per l'infausto evento, faceva configurare quello che la recente normativa in materia definisce "omicidio stradale".
Il responsabile della collisione I.D. di anni 23 originario di Sezze, nonostante il forte impatto con il velocipede del malcapitato avesse danneggiato la propria autovettura, non si fermava a prestare soccorso ma piuttosto si dava a precipitosa fuga.


Nonostante l'immediatezza dei soccorsi, che venivano prestati in breve tempo grazie al personale del 118 e alle pattuglie della Polizia di Stato intervenute, per l'uomo non c'era più nulla da poter fare.
A questo punto, mentre equipaggi del Distaccamento di Polizia stradale di Terracina provvedevano ai rilievi del caso, gli investigatori del Commissariato di Terracina, diretti dal Dirigente Dott. Bernardino Ponzo si mettevano alla ricerca del responsabile del grave fatto reato orientando l'attività di rintraccio del veicolo datosi alla fuga in relazione ai pochi elementi raccolti sul luogo.
In particolare alcune testimonianze indicavano la tipologia dell'autovettura segnalata descrivendola di colore bianco e fortemente danneggiata sul parabrezza anteriore.
La direzione presa per la via di fuga e la forte probabilità che il veicolo da ricercare potesse non essere a lungo marciante, suggerivano l'adozione di una "battuta" in un'area non troppo distante dal luogo dell'incidente mortale. Pertanto in breve tempo quattro equipaggi del Commissariato sinergicamente coordinati si dividevano l'area circostante riuscendo di li a poco ad individuare, a circa 5 chilometri dal luogo dell'omicidio stradale, un'autovettura incidentata che presentava danni compatibili con il sinistro. L'autovettura incidentata, che tra l'altro a causa dell'urto aveva forato uno pneumatico, aveva terminato la propria marcia ed era stata collocata a margine di una strada secondaria poco trafficata e non facilmente visibile.
Nelle immediate vicinanze dell'autovettura gli Agenti intervenuti individuavano e fermavano anche tutti gli occupanti alcuni dei quali si trovavano in stato di shock.


Tra essi vi era il conducente responsabile dell'accaduto sul quale venivano effettuati gli accertamenti sanitari per accertarne lo stato psicofisico ad esito dei quali emergeva che lo stesso si trovava in stato di ebbrezza alcolica. A questo punto le testimonianze degli stessi occupanti dell'autovettura unite al racconto di altri giovani, anch'essi escussi negli Uffici del Commissariato di Terracina, consentivano la ricostruzione dei tragici istanti che avevano portato alla morte del cittadino indiano. Entrambi i veicoli venivano sottoposti a sequestro a disposizione dell'A.G. procedente mentre la salma del cittadino indiano, su disposizione del P.M. di turno della Procura di Latina Dott.ssa  Gentile sarà sottoposta ad accertamenti medico-legali.
Al vaglio degli investigatori anche l'analisi dello smart-phone sequestrato al conducente che potrebbe far emergere ulteriori responsabilità sulla condotta tenuta dallo stesso mentre era alla guida del proprio veicolo. I dati tecnici acquisiti sul luogo dell'incidente mortale uniti alle risultanze investigative cristallizzate nei numerosi atti redatti consentivano la ricostruzione dell'accaduto culminando nell'arresto del giovane 23enne che dovrà rispondere delle pene severe previste per questa tipologia di omicidio colposo, essendosi palesate anche alcune aggravanti di cui lo stesso dovrà rispondere. In attesa del rito di convalida, l'arrestato è stato ristretto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, contestualmente gli è stata ritirata la patente di guida.