Il sindacalista dell'Ugl Polizia Penitenziaria, Carmine Olanda, denuncia ancora una volta le gravi condizioni in cui lavorano i poliziotti nel Carcere. Ieri mattina un detenuto Italiano di 65 anni, ristretto nella sezione 3B e già conosciuto per i suoi problemi di natura psicologica, si è autolesionato, procurandosi un lungo taglio al collo. E oggi pomeriggio un detenuto Italiano di 48 anni, ristretto nel reparto isolamento, davanti all'agente responsabile della sezione, ha ingerito due lamette da barba, per poi barricarsi mettendo di traverso al cancello della propria cella la rete del letto con il materasso, un tavolo e un mobiletto. Inoltre, ha posizionato sopra gli stipiti alcune bombolette del gas avvolte nella carta di giornale, pronte per essere incendiate. Il detenuto ha quindi minacciato di chiudersi nel proprio bagno, pronto a buttarsi addosso dell'olio bollente qualora qualcuno si avvicinasse alla sua cella per cercare di aprirla. Ancora una volta – sostiene Olanda – nel primo caso ci troviamo davanti ad un detenuto con problemi di natura mentale e di difficile gestione, per cui il responsabile del servizio sanitario del carcere e l'amministrazione penitenziaria devono prendere seri provvedimenti, affinché la tipologia dei detenuti con problemi di natura mentale vengano gestisti nei luoghi adatti alle loro esigenze, strutture esterne al carcere o luoghi di detenzione con personale specializzato, e non di certo affidati solo alla gestione della polizia penitenziaria, con ordini di servizio di Grande, Grandissima e Sorveglianza a Vista. Nel secondo caso – conclude il sindacalista – le procedure giudiziarie devono essere più rapide nella loro esecuzione, perché spesso a causa del ritardo delle pratiche i detenuti come in questo caso si sfogano con gesti estremi e di autolesionismo. Grazie all'intervento dell'assistente capo P. C. e dell'assistente capo C. O. si è potuto evitare che accadesse il peggio, ma rimane di fatto che il detenuto anche se riuscendo a portarlo alla sua ragionevolezza, comunque mantiene le sue minacce di autolesionismo e barricamento nella propria cella fino a quando non avrà una risposta soddisfacente ai suoi atti giudiziari.