Tutto regolare, non c'è nulla da vedere. È questo il clima che si respira alla Facoltà di Economia nel complesso universitario di Latina dopo il grande spavento di giovedì scorso, quando pezzi di calcinacci, lastre di intonaco e una parte di soffitto venivano giù addosso a due ragazzi che si trovavano nei bagni. Uno di loro è rimasto incolume, mentre per l'altro lo spavento si è concluso al Pronto Soccorso senza gravi conseguenze. Le immagini del soffitto cedevole nei bagni della facoltà hanno subito fatto il giro della città e lo spavento era inevitabile. Ma i tecnici della Sapienza hanno mostrato una mirabile freddezza, insieme ai vertici dell'Università che alla stampa hanno fornito rassicuranti quadri e prospettive. Eppure, come in parte era comunque stato preannunciato, andare a lezione nelle quattro aule rimaste agibili è diverso dagli altri giorni. Un percorso contrassegnato da cartelli che invitano gli studenti a non utilizzare l'ingresso principale. Inoltre, tutti i servizi igienici della struttura sono al momento interdetti e i ragazzi vengono spediti al bagno presso l'adiacente palazzina dell'amministrazione. Al Comando dei Vigili del Fuoco, comunque, non è giunta nessuna segnalazione da parte dell'Università. Il piano di "aggiramento" delle possibili falle del sistema idrico, che potrebbero aver causato il crollo di giovedì e le altre misure di sicurezza, sono state prese tutte autonomamente dalla Facoltà. Eppure, un crollo come quello di giovedì è impossibile da prevedere, almeno secondo quanto riferito dai vertici della facoltà negli scorsi giorni. Dal canto loro, dal comando dei vigili del fuoco abbiamo ricevuto una risposta che, se non altro, ci aiuta a comprendere quanto sia "anomala" la prassi scelta dalla Sapienza per risolvere il problema. «Una cosa del genere - spiega il comandante Maurizio Liberati - non era mai successa. Non è mai successo che non siamo stati interpellati minimamente dopo un evento del genere».