Gli hanno dato appuntamento in un luogo poco trafficato con la scusa di un appuntamento di lavoro e al momento dell'incontro lo hanno picchiato con una spranga e un martello senza lasciargli il tempo di capire. Un imprenditore è rimasto vittima ieri pomeriggio di un vero e proprio agguato, un episodio che ha subito destato l'interesse degli investigatori della Questura perché a finire nel mirino dei picchiatori è stato Roberto Pandolfi, lo stesso che nel mese di dicembre aveva subito un singolare attentato incendiario dopo essere comparso, non da indagato ma da vittima nelle inchieste Olimpia e Starter all'ombra dell'onorevole Pasquale Maietta. L'appuntamento tra l'artigiano, che principalmente svolge lavori di idraulica, e i fantomatici clienti, era fissato poco dopo le diciotto all'altezza del civico 245 di viale Kennedy, nel tratto senza uscita che parte dalla rotatoria di via dell'Agora e finisce a ridosso di viale Le Corbusier. La vittima sostiene che, alcuni giorni prima, era stato contattato da un uomo che gli aveva telefonato con un numero anonimo chiedendo un preventivo per la riparazione di un condizionatore domestico. Era tutta una finzione, un pretesto per dargli un appuntamento in un luogo ideale per l'agguato, senza alimentare sospetti. E il luogo prescelto era perfetto per il piano degli sconosciuti, perché in fondo al tratto cieco di viale Kennedy c'è un condominio, ma la strada è poco trafficata. Pandolfi è finito facilmente nella rete dei suoi aggressori perché si è fatto lasciare lì dalla moglie ed è entrato nel cortile della palazzina. Quando ha visto che nessuno lo contattava è tornato a in strada, dove gli è piombato addosso un maxi scooter: in sella c'erano due uomini sulla quarantina, piuttosto robusti, che sono scesi in fretta per picchiarlo impugnando una spranga e un martello che successivamente le pattuglie della Squadra Volante hanno sequestrato.
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