A giudizio l'uxoricida. Il sostituto procuratore Gregorio Capasso, ultimate le indagini preliminari, ha chiesto e ottenuto un processo con rito immediato, dunque senza necessità di passare dall'udienza preliminare, per Ernesto Cardosi, il 72enne che, a fine maggio dell'anno scorso, ha ucciso la moglie Anna Recalcati di 69 anni, in un appartamento del centro della città. L'anziano, che dal momento del delitto si trova ristretto ai domiciliari, dovrà comparire davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Latina nell'ottobre prossimo. Non si esclude però che l'imputato, difeso dagli avvocati Claudio Maria Cardarello e Fabrizio Cannizzo, possa scegliere di essere giudicato con rito abbreviato, allo stato degli atti, puntando allo sconto di un terzo della pena. Cardosi, dopo l'arresto, nel corso di un difficilissimo interrogatorio, ricostruì i fatti e ammise di aver assassinato la moglie, da tempo malata. Un omicidio che il 72enne cercò di giustificare, come aveva scritto anche in una lettera sequestrata dagli investigatori nella casa dove viveva la coppia, in via Carlo Pisacane.  «Amavo mia moglie e l'ho uccisa per non vederla più soffrire», dichiarò al gip nel corso dell'interrogatorio. La situazione in famiglia del resto sembra si fosse complicata il 21 maggio 2016 e in quell'occasione Cardosi avrebbe deciso di scrivere una lettera e di affidare al suo profilo Facebook un messaggio.  Subito dopo aver sparato alla 69enne, l'imputato cercò inoltre di togliersi la vita.