L'impianto accusatorio di Don't Touch, e soprattutto la sentenza pronunciata dal Tribunale di Latina il 24 giugno di un anno fa, ha retto all'urto delle impugnazioni proposte a suo tempo da nove dei dodici imputati (tre di loro erano stati assolti), che tutti insieme avevano collezionato pene per oltre 40 anni di reclusione.La Corte d'Appello di Roma, al termine del dibattimento, ha emesso ieri la nuova sentenza che ritocca in minima parte il contenuto della decisione dei giudici pontini. Il risultato più importante, tra gli imputati, è quello ottenuto dall'albanese Aleksander Prendi e da Riccardo Pasini, quest'ultimo assolto per non aver commesso il fatto dall'accusa di essere uno dei componenti dell'associazione per delinquere. Sul suo conto è rimasta traccia della contestazione di aver trasferito ad altri imputati delle informazioni riservate e soggette a segreto istruttorio ricevute da un agente di polizia, ma la pena inflitta in primo grado è stata rideterminata in due anni di reclusione, con una riduzione di sei mesi.
Assoluzione per non aver commesso il fatto anche per l'albanese Aleksander Prendi, che era accusato di aver fatto parte della banda di ladri che aveva commesso un furto nella villa dell'onorevole Pasquale Maietta. In primo grado Prendi era stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, pena ora cancellata dalla Corte di Appello. Nei confronti di Prendi è stata dichiarata l'inefficacia della misura cautelare e disposta l'immediata liberazione. Assoluzione dall'accusa di estorsione per Davide Giordani, anche in questo caso per non aver commesso il fatto, con riduzione della pena da sei a cinque anni di reclusione e 18mila euro di multa.  Senza mettere mano ai capi di imputazione, rimasti inalterati, i giudici romani hanno poi ridotto le pene a Costantino Di Silvio (da 11 a dieci anni di reclusione); ad Angelo Morelli (da 5 anni a 4 anni e 6 mesi); a Favio Alejandro Bortolin (da 2 anni e 6 mesi a 1 anno e 3 mesi).