"La decisione della chiusura del centro sportivo "Celestino Masin" è un atto dovuto nei confronti della collettività seppure si configura come una difficile decisione che l'amministrazione ha dovuto necessariamente prendere tenuto conto delle condizioni dell'impianto ormai privo delle più basilari norme di sicurezza dopo 30 anni di totale abbandono e disinteresse".

Si apre così la nota pubblicata poco fa dal sindaco di Nettuno, Angelo Casto, sul sito istituzionale del Comune per motivare la scelta che, da qualche giorno, sta facendo discutere (e non poco) a Nettuno: la chiusura del "Masin" con annesso cambio dei lucchetti e società di Atletica rimasta fuori dallo stadio senza alcun preavviso.

"Siamo dovuti intervenire al fine di porre rimedio a una situazione difficile ed emergenziale. Al tempo stesso assicuriamo e sottolineiamo che stiamo provvedendo a porre in essere tutti gli accertamenti tecnici del caso per assicurare un sufficiente, regolare e sicuro utilizzo della struttura quanto prima, poiché il centro sportivo Masin, impianto a gestione comunale, è un bene di tutti i cittadini ed è nostra priorità poter metterlo di nuovo a disposizione di tutti gli sportivi. A ora vogliamo invece fermamente evitare che i nostri ragazzi si allenino su aree inagibili poiché i troppi anni di incuria lo hanno ridotto in uno stato di semi abbandono sia nelle infrastrutture che nei servizi".

Casto è un fiume in piena: "A fronte di ciò, pur comprendendo i disagi che la chiusura può configurare, riteniamo che la decisione di chiuderlo sia stata un atto di coraggio e di enorme responsabilità che forse sono stati rimandati per troppo tempo. Le polemiche organizzate non ci appartengono né mai cavalcheremo situazioni del genere, poiché non è nel nostro stile. Abbiamo a cuore ogni particolare del patrimonio cittadino e il centro sportivo Masin è, per la storia che ha, uno di questi. Non facciamo né mai faremo politica con lo sport che è valore assoluto di aggregazione e prevenzione sociale, bene universale di crescita del singolo e della comunità".

In realtà, però, la polemica infiamma già da qualche giorno, soprattutto sui Social network. Da quando è arrivato l'improvviso cambio dei lucchetti, i referenti della società di atletica che usufruiva dell'unica pista in tartan esistente in città hanno messo a conoscenza quante più persone possibile di quello che è sembrato loro una specie di sopruso. Centinaia di atleti - alcuni anche di caratura nazionale e internazionale - si sono ritrovati a dover smettere gli allenamenti o a spostarsi nelle città limitrofe. Certo, hanno evidenziato lo stato pessimo della pista, ma l'inagibilità del percorso è un aspetto che viene contestato.

"Per proteggere il presente e il futuro di chi frequenta l'impianto, non tralasceremo ogni precauzione e regola a tutela della salute e incolumità dei nostri figli che passa inevitabilmente anche attraverso l'idoneità e agibilità dei luoghi dove si praticano discipline sportive, le cui condizioni di degrado già anni fa le stesse famiglie avevano messo in luce chiedendo interventi risolutivi - ha concluso il sindaco Casto - Noi non improvvisiamo e questo ci richiede un tempo di azione e intervento finalizzati a restituire il centro Celestino Masin alla città e a quanti già lo frequentano".