Costringeva alcuni dipendenti a lavorare più del dovuto e a rinunciare alle spettanze dovute per le ferie e non solo. Per questo motivo, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Latina Dott. Pierpaolo Bortone su richiesta del Pubblico Ministero Dott.ssa Luigia Spinelli, nei confronti di un noto imprenditore fondano attivo nel commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi per ii reati di estorsione e (violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Le indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Fondi hanno preso il via da una prima attività di verifica fiscale volta all'accertamento del rispetto degli adempimenti amministrativo-contabili. Dall'esame della documentazione rinvenuta e dai successivi approfondimenti investigativi, le Fiamme Gialle fondane hanno riscontrato che nel periodo compreso tra il 2013-2017, l'imprenditore ha indotto sistematicamente i tre dipendenti della società, con l'implicita prospettiva di licenziamento, ad accettare gravose condizioni di lavoro, come, ad esempio, prestare la propria attività lavorativa per otto-dieci ore al giorno a fronte di un contratto part-time in base al quale gli venivano retribuiti la metà delle ore prestate od, ancora, dover accusare proprie colleghe per addebitare ingiustamente loro gravi mancanze sul luogo del lavoro. I lavoratori sono stati inoltreì indotti a rinunciare alla 13^ e 14^ mensilità nonché alla retribuzione di ferie e permessi e alla mancata corresponsione degli assegni familiari, degli 80 euro mensili introdotti con il "bonus Renzi" e dei crediti d'imposta spettanti dalla liquidazione IRPEF. Emblematico il caso di un dipendente il quale risulta avere prestato la propria attività lavorativa ininterrottamente per circa 4 anni senza godere dei previsti giorni di ferie e riposi settimanali. Due dei tre dipendenti vittime sono poi stati comunque licenziati dall'imprenditore mentre il terzo in precedenza si era licenziato. Il Tribunale di Latina ha ritenuto fondate le conclusioni cui è giunto l'Ufficio del Pubblico Ministero ritenendo configurabile il reato di estorsione nella condotta dell'imprenditore, nella fattispecie imponendo ai dipendenti condizioni retributive e di lavoro particolarmente gravose, dietro la minaccia del licenziamento.