Dopo anni di attesa arriva l'ok della Regione al Piano del Parco. Ieri la Giunta si è espressa favorevolmente. L'iter si trascina da oltre cinque anni, con un'accelerata arrivata a dicembre di quest'anno. Il direttore del Parco Paolo Cassola, infatti, ha da subito ritenuto una priorità la definizione di questo strumento di pianificazione, anche per offrire nuove possibilità di sviluppo sul territorio. Nelle oltre 1.200 pagine del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica consegnati a fine 2016 sono contenuti alcuni degli aspetti fondamentali di questo piano, che elenca una serie di obiettivi a medio e lungo termine. Tra le priorità c'è l'agricoltura, con la valorizzazione di sistemi produttivi ecosostenibili e "green". Non solo. Numerose le iniziative di tutela ambientale, come il contrasto all'abusivismo, il censimento delle antenne e dei ripetitori in zona Crocette, la riqualificazione dei laghi e la valorizzazione del litorale. Compito del piano, resta comunque in primo luogo lo sviluppo sostenibile del territorio, anche sfruttando le eccellenze enogastronomiche che vengono prodotte nell'area protetta.
«Esprimo soddisfazione e gratitudine verso la Regione – ha commentato il presidente del Parco Gaetano Benedetto – che da un anno e mezzo a questa parte, con l'arrivo dell'assessore Buschini, ha cambiato marcia sul Parco e sul piano, quest'ultimo frutto anche della tenacia dell'ente. Il presidente Zingaretti si era impegnato a chiudere l'iter prima della conclusione del mandato e probabilmente ora i tempi consentiranno alla Regione di esprimersi sulle osservazioni prima delle nuove elezioni. Per l'accelerazione interna sull'iter – prosegue – è stato fondamentale l'arrivo del direttore Cassola che ha provveduto a ricostituire anche l'ufficio di piano. Infine – conclude – gli incontri con i sindaci di San Felice e Sabaudia sono stati molto positivi. Abbiamo registrato la massima disponibilità per il bene del territorio, che deriva anche dalla certezza della pianificazione».
«Adesso il Parco – ha dichiarato il direttore Cassola - deve passare dalle parole ai fatti. Dopo tre anni di stasi del Piano, siamo riusciti a tempo di record a far approvare alla Giunta della Regione Lazio un atto fondamentale che permette all'ente di voltare pagina passando da una situazione di incertezza regolamentare e inadeguatezza strutturale riguardo agli strumenti di pianificazione, alla possibilità di creare opportunità vere per sintonizzare una virtuosa tutela di questi bellissimi territori con la loro valorizzazione socio-economica. Gestione attiva della biodiversità, agricoltura pulita e multifunzionale, turismo e servizi collegati, lungomare, mobilità, economia sostenibile, ci attendono da troppo tempo come sfide positive. Adesso potremo governarle tutti assieme con intelligenza e leale confronto per il bene di queste terre e delle sue popolazioni presenti e future. Un particolare ringraziamento – conclude - a tutti i tecnici interni ed esterni alla struttura dell'Ente, alla Direzione ambiente e sistemi naturali della Regione Lazio, al Governatore Zingaretti e gli assessori Buschini ed Hausmann per la sensibilità mostrata». Ora si attendono i tempi tecnici per le osservazioni e le controdeduzioni.