Non si fanno i processi alle intenzioni. E deve essere stato questo lo spirito che ha mosso il sostituto procuratore Cristina Pigozzo per chiedere l'archiviazione del procedimento avviato circa un anno e mezzo fa nei confronti di un gruppo di sette persone, imprenditori e un paio di ex amministratori del Comune di Latina, investiti dall'ipotesi di associazione per delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio.
E' la vicenda della Isonzo Residence srl, la società costituita il 25 febbraio 2009 e composta da altre cinque società immobiliari e di costruzione, che l'8 luglio 2014 aveva acquistato dalla Isonzo Bmp i diritti sulla metà indivisa di un terreno agricolo di circa 6 ettari di superficie al prezzo di 650.000 euro.
Troppi soldi per un terreno agricolo; troppo pochi per un area edificabile di quella superficie. Ma perché ipotizzare un abuso d'ufficio attorno alla compravendita di un terreno?
Intanto quel terreno, alle spalle di via dell'Agora e compreso all'interno della striscia di asfalto di via Regione Veneto, è stato oggetto negli anni di numerose riunioni per valutare l'opportunità di «ricucire» quel terreno alla città, fino ad arrivare alla data del 12 febbraio 2009, quando la Commissione Urbanistica espresse parare favorevole alla pianificazione edilizia di quel lotto. Una pianificazione che se approvata definitivamente avrebbe consentito la realizzazione di oltre centomila metri cubi di nuove volumetrie residenziali.