Un'assemblea interlocutoria ma non per questo inutile. La conferenza sanitaria locale ha rappresentato l'occasione per fare il punto della situazione su due temi di carattere sociale: il trasporto dei pazienti ai centri di riabilitazione e la creazione di sovrambiti nella riorganizzazione dei distretti sociosanitari. Ma a fare scalpore è ancora la questione del randagismo. Nella riunione del comitato di rappresentanza dei sindaci è emerso un dato piuttosto clamoroso: dal 2010 ad oggi le amministrazioni comunali pontine hanno accumulato un debito pari a 12,5 milioni di euro con l'Asl relativamente ai costi per il servizio di assistenza dei cani e dei gatti randagi. Una cifra impressionante che potrebbe diventare oggetto di un confronto serrato fra azienda sanitaria ed enti locali. Bruno Riccardi, direttore amministrativo dell'Asl ha fatto il quadro della situazione nel corso del suo intervento. «Lo dico a chiare lettere, l'Asl di Latina deve ricevere oltre 12,5 milioni di euro dai Comuni per le spese sostenute sul randagismo -ha affermato il dirigente Asl riferendosi alle spettanze che vanno dal 2010 ad oggi- Il Comune capoluogo di Latina per esempio ha un debito di 2 milioni e mezzo, seguito da Aprilia che è poco al di sotto dei 2 milioni. E ci sono anche piccoli Comuni che singolarmente ci devono fino a mezzo milione di euro. Si spende troppo per questo servizio. Almeno 8 se non 9 volte in più di ogni altra Asl del Lazio". L'azienda sta per presentare un piano per risparmiare su questi costi.