Altri due tentativi d'incendio nel Parco nazionale del Circeo, entrambi fortunatamente sventati grazie all'intervento di vigili del fuoco, protezione civile e forze dell'ordine. La guardia resta altissima, anche perché almeno uno degli ultimi episodi appare - come i precedenti nell'area di Quarto Freddo - palesemente doloso. Forse una bravata, ma che potrebbe costare caro.
In meno di 24 ore sono scoppiati due roghi. Il primo, nel pomeriggio di mercoledì, nella zona di "Peretto", l'area pic-nic poco distante dal centro storico di San Felice Circeo e che è immersa nel bosco. Quanto accaduto ancora non è chiarissimo. Un testimone avrebbe visto delle persone allontanarsi in bicicletta e poco dopo del fumo provenire dalla foresta. Qui qualcuno aveva tentato di appiccare il fuoco bruciando il cartello in legno della sentieristica. Subito sono stati allertati i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali, i carabinieri della Stazione di San Felice, i volontari della protezione civile del gruppo comunale e quelli dell'Anc Sabaudia 147. Il fuoco è stato domato immediatamente, prima che potesse attecchire bruciando il sottobosco. A quel punto sarebbe stato di sicuro più complesso domare l'incendio. Stavolta, grazie alla prontezza d'intervento dei soccorritori, tutto è andato per il meglio.
Una volta spento il rogo, le forze dell'ordine hanno effettuato un sopralluogo nella zona a caccia di indizi utili per cercare di individuare i responsabili, perché la matrice dolosa è palese: difficilmente un cartello di legno a diversi metri da terra potrebbe prendere fuoco da solo. A quel punto la singolare scoperta: sono stati ritrovati alcuni libri, tra cui uno religioso, in parte incendiati e posizionati a terra o ai piedi di alberi. Non è ben chiaro se si tratti di possibili inneschi o meno. Sul caso sono in corso accertamenti.
Ieri mattina l'ennesimo tentativo d'incendio. Stavolta lungo la strada Pedemontana, la via che congiunge il lungomare di Sabaudia a San Felice Circeo. Il rogo è divampato poco dopo mezzogiorno. Non è ben chiara l'origine delle fiamme, ma già in precedenza si erano registrati episodi analoghi. Quattro incendi meno di una settimana fa, sempre – per fortuna - domati per tempo. E si era trattato di fatti singolari. Il fuoco ogni volta era divampato pressoché in simultanea in due punti diversi. In un caso nel pomeriggio, nell'altro dopo la mezzanotte. Sempre nella stessa zona: lungo la strada Pedemontana, immersa nel Parco nazionale del Circeo. Esattamente dove ieri sono dovuti intervenire nuovamente i vigili del fuoco, i volontari della protezione civile dell'Anc Sabaudia 147 del maresciallo Enzo Cestra e i colleghi del gruppo comunale di San Felice Circeo e gli agenti della polizia municipale guidati dal vicecomandante Gino Di Prospero. La situazione è ben presto tornata alla normalità, anche se si è registrato qualche danno alla vegetazione.
Anche il sindaco di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni, che più volte ha ringraziato vigili del fuoco, forze dell'ordine e protezione civile per il lavoro svolto, ha effettuato un sopralluogo nella zona.
Come detto in premessa, la guardia resta altissima. Proprio per prevenire gli incendi il Parco nazionale ha deciso di posizionare un'autobotte all'esterno del centro storico. Ma non solo. Sono stati intensificati su tutto il territorio i controlli da parte delle forze dell'ordine, perché è evidente che buona parte degli incendi di questa stagione, disastrosa dal punto di vista dei danni ambientali causati nel Lazio (e anche in altre regioni) dai roghi, sia di origine dolosa.