Due scarcerazioni e tre convalide del fermo, con conseguente emissione - per queste ultime - del provvedimento di custodia cautelare in carcere. E' stata resa nota poco fa (7 settembre 2017) la decisione del gip di Roma Maddalena Cipriani inerente all'indagine per omicidio volontario aperta dopo la morte di Giuseppe Galvagno, l'imprenditore trovato morto fuori da una discoteca dell'Eur, nella Capitale, nella notte di sabato scorso.

Uno dei cinquue buttafuori finiti in carcere era M.M., un 32enne di Anzio: proprio lui, insieme a un collega romano, è stato scarcerato dal gip con effetto immediato. Gli altri tre colleghi, invece, resteranno nel penitenziario romano di Regina Coeli.

Il gip, dunque, avrebbe accolto la tesi difensiva sostenuta dall'uomo e dal legale del 32enne anziate - l'avvocato Daniela Folliero -: il buttafuori, infatti, si era dichiarato innocente, ribadendo che, al momento dei fatti, non era presente sulla scena e si trovava in un'altra postazione, ossia all'interno, subito dopo l'ingresso del locale, dove vengono mostrati i biglietti.

L'uomo, in sede di udienza di convalida, aveva aggiunto di non sapere niente, mentre l'unica cosa che aveva visto sarebbe stato il momento in cui due colleghi portavano Galvagno fuori dal locale. M.M., dunque, è sempre rimasto lontano dal luogo dell'aggressione.