Dall'accertamento tecnico sui resti del Cessna caduto lo scorso 3 settembre emerge un'ipotesi che sta seguendo la Procura e che cambia lo scenario. Alla guida del velivolo che è precipitato non ci sarebbe stato il pilota Antonio Belcastro ma qualche altra persona. Al momento non si sa di più. E' questa la pista che seguono gli inquirenti sulla scorta di quello che sarebbe emerso in occasione dell'accertamento tecnico irripetibile, disposto dal magistrato inquirente Simona Gentile che ha affidato l'incarico ad un consulente, un alto ufficiale dell'Aeronautica nominato dalla Procura. All'esame erano presenti anche altri consulenti di parte che rappresentano i tre indagati che devono rispondere dell'accusa di omicidio colposo.
Per conoscere i risultati ci vorranno almeno sessanta giorni ma non è escluso che il consulente della Procura possa prendersi un margine di tempo ancora più ampio. La difesa di uno degli indagati ha chiesto un'indagine supplementare a partire dalle testimonianze relative alla fase del decollo dell'aereo. Al momento che ai comandi non ci fosse Belcastro è un'ipotesi ma che appare secondo gli inquirenti fondata. Al vaglio alcune testimonianze.