Dalla negoziante alla prostituta, dai vicini di casa a chi l'aveva vista solo per qualche minuto sul litorale: tutte le persone ascoltate dai carabinieri in queste settimane hanno fornito informazioni utili per arrivare a chiudere il cerchio attorno ai continui maltrattamenti subiti da Gloria Pompili.
Una storia di degrado sociale, così l'hanno definita i carabinieri, che è andata via via peggiorando: dopo le prime ecchimosi che si potevano nascondere - sferrate per un tentativo di dire "no" alla volontà dei familiari di farla prostituire -, Gloria ha iniziato a riportare vistosi tagli e gonfiori. Un segno tangibile, come hanno confermato anche tanti testimoni, di reiterate violenze domestiche, sfociate nel brutale pestaggio della sera del 23 agosto.
L'omertà tipica di un contesto familiare in situazioni del genere, infatti, è stata letteralmente scoperchiata dal buon senso della gente che, davanti a una morte così brutale, ha deciso di collaborare e raccontare quanto visto nel corso del tempo.
I carabinieri di Latina e Terracina, infatti, hanno portato avanti un'indagine molto "tradizionale", fatta di colloqui e informazioni raccolte in strada. Hanno parlato con chi vedeva Gloria ogni giorno fuori casa ma anche con chi la salutava nel negozio, chi la vedeva in strada, a Nettuno, e - soprattutto - con chi ha assistito alla sua orribile morte. Voci di un tessuto sociale ampio, all'interno del quale Gloria, in qualche modo, aveva lasciato una testimonianza di sé e della sua vita decisamente tormentata.
Ogni racconto ha rappresentato il tassello di un puzzle che, dalla Ciociaria al litorale romano, passando per Aprilia e Prossedi, ha consentito di ricostruire il "mondo" di Gloria e dei suoi familiari, con gli accertamenti tecnico-scientifici che hanno corroborato un quadro indiziario che, nella conferenza stampa di ieri mattina in Procura a Latina, è stato reso noto per quanto possibile visto il persistere delle indagini.
Tra l'altro, queste ultime hanno visto la collaborazione anche della polizia locale di Anzio, coordinata dal comandante Sergio Ierace: gli agenti, infatti, avevano già attenzionato le frutterie di Nettuno e Aprilia dopo che, nel giorno di Ferragosto, un cittadino straniero segnalò alla Municipale la scomparsa della Pompili.
Gli agenti di Anzio hanno avuto delle perplessità in quanto entrambe le frutterie si trovavano all'esterno di altrettanti supermercati e avevano una gestione finanziaria su cui far luce.
A quel punto, gli uomini di Ierace hanno dato luogo ad accertamenti sulla regolarità dei titoli amministrativi, setacciando i documenti negli uffici comunali competenti e ascoltando anche i titolari dei supermercati.
Morta per le botte ricevute, il velo d'omertà del passato squarciato da decine di testimoni
Anzio - Tantissime le persone ascoltate dai carabinieri, mentre la polizia locale di Anzio ha controllato le frutterie