Questa mattina, 29 settembre 2017, i carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 italiani di 36, 40 e 41 anni, residenti a Fiumicino e Ardea, tutti già conosciuti dalle forze dell'ordine, uno dei quali attualmente detenuto presso il carcere di Velletri, ritenuti responsabili di almeno 16 rapine.

I malviventi erano diventati il terrore dell'area a sud di Roma: i colpi, messi a segno tra i mesi di luglio e novembre del 2016, hanno riguardato perlopiù distributori di benzina e tabaccherie nel Comune di Pomezia e lungo via Ardeatina e via Laurentina del Comune di Roma.

In particolare, il 36enne aveva il compito di entrare negli esercizi commerciali armato di pistola e di farsi consegnare l'incasso, mentre il 40enne ed il 41enne avevano le funzioni di palo e/o di autista per la fuga.

L'attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pomezia, con la collaborazione dei colleghi della Stazione di Pomezia, è scaturita dalle dichiarazioni di una delle vittime che, giorni prima della rapina, aveva indicato il numero di targa di un'auto sospetta, con due persone a bordo che osservavano insistentemente i suoi movimenti.

L'analisi di molte ore di filmati del sistema di videosorveglianza del Comune di Pomezia e degli esercizi commerciali rapinati, l'analisi dei tabulati telefonici dei telefoni cellulari in uso agli indagati e molteplici servizi di osservazione hanno consentito di individuare tre autovetture, due delle quali risultate rubate, in uso ai rapinatori e la loro successiva identificazione. 

Gli indagati sono poi stati riconosciuti da alcune delle vittime nel corso di sedute di individuazione fotografica in caserma.

I frame dei filmati di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati hanno infine consentito, analizzando il modus operandi, le autovetture utilizzate per le rapine e l'abbigliamento in uso ai malviventi, di accertare la loro responsabilità nella commissione delle 16 rapine.

Gli arrestati sono stati tradotti nel carcere di Velletri.