Venti cetacei e trentacinque tartarughe "Caretta-Caretta" trovati senza vita sulle spiagge del Lazio dall'inizio dell'anno.
È questo il bilancio diffuso dalla Direzione regionale Ambiente e dal Centro studi cetacei, all'interno del quale si riporta che tra Torvajanica e Marina di Ardea sono stati ritrovati due cetacei e quattro tartarughe morti.
«Le cause - si legge nella nota degli esperti Luca Marini, Direzione regionale Ambiente e Sistemi naturali, e Valerio Manfrini, Centro Studi Cetacei, la cui sintesi è stata diffusa dal Comune di Pomezia - sono diverse e rientrano tra quelle alle quali sono soggette le tartarughe a livello globale: interazioni con reti da pesca; ingestione di lenze, ami e plastiche; impatti con imbarcazioni; ingestione di grandi quantità di organismi bentonici cioè legati al substrato (fondale) come molluschi bivalvi o crostacei. Questo potrebbe essere indice di poca mobilità: perciò si limitano a cibarsi di ciò che trovano sul fondo; escluse cause di origine infettiva».
«Gli spiaggiamenti di quest'anno - ha evidenziato il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci -, che sull'intero territorio nazionale sono arrivati addirittura a contare 151 cetacei e 215 tartarughe, devono farci riflettere sulla tutela e la cura delle acque marine. Abbandonare i rifiuti in mare, in particolare la plastica, equivale non soltanto a inquinare le acque ma a mettere a rischio la vita di tartarughe e cetacei che vengono poi a morire sulle nostre spiagge. Rispettare l'ambiente e il mondo animale è da sempre la nostra priorità e deve diventare la priorità di ognuno di noi».
Tartarughe spiaggiate sul litorale, il bilancio di un'estate con tanti ritrovamenti
Pomezia - Nel Lazio sono stati trovati 215 esemplari, solo tra Ardea e Pomezia se ne contano quattro