Da una decina di giorni sono lì. Coperte con del cartone e delle canne e transennate con del nastro bianco e rosso. Si tratterebbe di bombe d'aereo, o, più probabilmente proiettili di mortaio, inesplosi, riconducibili alla seconda guerra mondiale.
Non è dato sapere se in quella zona ci siano altri ordigni, al momento ne sono emersi due. Sono stati, casualmente, rinvenuti nella frazione Farneto di Maenza. Esattamente lungo la provinciale Madonna dei Martiri, la strada che collega la regionale 609 Carpinetana all'altra regionale: la 156 dei Monti Lepini. Ad una decina di metri dalla chiesetta in cui è venerata l'immagine della Madonna.
Sembra che un operaio della provincia stesse facendo un buco nel terreno sul lato destro della carreggiata per impiantare un cartello della segnaletica verticale, visto che quello che c'era prima ad indicare un percorso curvoso, era ormai divelto e inutilizzabile.
Lavorando con un piccone avrebbe sentito il classico risonare del ferro contro ferro. Tolta un po' di terra, avrebbe capito di cosa si trattava. Del ritrovamento sono stati informati il sindaco del Comune di Maenza, Claudio Sperduti, e la prefettura. Naturalmente, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri ed agenti della polizia municipale.
Lo stesso sindaco avrebbe chiesto alle forze dell'ordine di controllare con una certa frequenza la zona, onde evitare che qualcuno si potesse incautamente accostare alle bombe. Gli amministratori locali hanno cercato di diffondere il meno possibile la notizia per impedire che curiosi si recassero sul posto, in prossimità del quale, peraltro insistono alcune abitazioni.
Nel frattempo è stato richiesto l'intervento degli artificieri che – ha dichiarato ieri il sindaco Sperduti – dovrebbero intervenire nella giornata di oggi. Gli ordigni saranno recuperati, messi in sicurezza ed eventualmente fatti brillare in qualche cava dismessa della zona.