Sulla gara annullata per l'affidamento del servizio dei rifiuti, al centro della commissione trasparenza e di un ricorso in piedi della De Vizia, incombe un grande punto interrogativo. Perché il servizio Ambiente non ha annullato la famosa determina a contrarre che secondo Lessio sarebbe stata sanata tout court dalla delibera di consiglio istitutiva dell'azienda speciale? Una risposta potrebbe arrivare da quel carteggio tra ufficio Ambiente e Gare e dalla nota interna firmata dal dirigente Passaretti il 31 luglio scorso ma che, ad oggi, è preclusa anche alla presidente della commissione Trasparenza Nicoletta Zuliani. E' lei stessa a denunciarlo dopo il diniego "di visione" dell'atto dell'attuale dirigente all'ambiente Sergio Cappucci. Zuliani ha preso carta e penna e scritto al responsabile comunale anticorruzione e trasparenza, il segretario generale Iovinella, e all'assessore alla Trasparenza Briganti e al presidente del consiglio per segnalare il diniego all'ostensione immediata da parte del dirigente. Una lettera pesante nella quale l'esponente del Partito Democratico minaccia il ricorso alla Procura della Repubblica con un esposto. "La trasparenza è un valore imprescindibile e che non cambia con i colori politici che si avvicendano al governo. Se un atto esiste e un consigliere chiede di visionarlo, o un presidente di Trasparenza lo reputa necessario nella commissione in pieno svolgimento, la risposta non può essere che immediata, come la legge impone". La nota di Passaretti che la Zuliani aveva chiesto di visionare è importante perché potrebbe contenere le ragioni per le quali lo stesso, allora dirigente al servizio Ambiente, non avrebbe inteso procedere verso l'annullamento della determinazione a contrarre risalente a dicembre 2015, un punto dibattuto nelle ultime commissioni. "Il diritto di accesso da parte dei componenti di un organo elettivo – scrive Zuliani – si esercita in maniera immediata. La mia richiesta è stata formulata, in maniera specifica e dettagliata, recando l'esatta indicazione degli estremi identificativi dell'atto con gli elementi che ne consentivano l'individuazione in modo pronto e veloce come espresso dal Consiglio di Stato.