Prosegue l'agitazione dei lavoratori dei servizi di pulizia delle scuole pubbliche legati ai passaggi da un subappalto all'altro senza garanzie. Ciascuno di loro percepisce in media 600 euro al mese ma alla base delle proteste c'è la scarsa trasparenza nei contratti. Molti di questi lavoratori sono ex Lsu, precario storici della pubblica amministrazione. I contratti in essere derivano dall'assegnazione del lotto per la pulizia delle scuole pubbliche, tramite piattaforma Consip, alla Ma.Ca. Servizi srl. Da quel momento - come lamentano i dipendenti utilizzati in tutte le scuole pubbliche della provincia - le erogazioni delle retribuzioni arrivano «in ritardo, decurtate o non pagate affatto, per la mancata consegna dei contratti di lavoro, per l'assenza degli adempimenti sulle norme di sicurezza; per l'utilizzo per i lavori di decoro di personale esterno». Inutili finora le denunce delle organizzazioni sindacali di categoria.