Sul dimensionamento scolastico abbiamo effettuato diversi incontri con i dirigenti scolastici e le associazioni sindacali. La proposta da noi presentata è stata ampiamente condivisa». Lo afferma con una nota il Comune di Latina ed in particolare l'assessore alla Scuola Antonella Di Muro. Nota di preca. L'assessore Di Muro e il Comune ribadiscono anche che la soluzione alternativa, più volte sottolineata dalle opposiziisazione che arriva a 48 ore dalla conferenza stampa del dirigente scolastico dell'istituto Cena che contestava l'accorpamento deciso dall'amministrazione con l'istituto Alessandro Voltoni in questi giorni, cioè l'accorpamento tra gli istituti Tasso e Volta, ma l'ipotesi è stata «clamorosamente bocciata dai sindacati per l'eccessivo affollamento che creerebbe». Fatto sta che i genitori degli alunni di piazza Dante non ci stanno e hanno avviato una raccolta di firme contro la decisione dell'amministrazione.
La delibera di giunta sul dimensionamento scolastico è stata approvata nei giorni scorsi e, precisa l'assessore Antonella Di Muro. «in merito alle proposte di razionalizzazione avanzate dall'amministrazione comunale sono stati effettuati diversi incontri con i dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi, con i sindacati di categoria, con l'Ambito Territoriale della provincia di Latina (Atp) alla presenza della Dirigente, con la Commissione Cultura, Scuola e Sport». L'assessore sottolinea inoltre che la stesura del documento è stataeffettuata tenendo conto delle Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica pubblicate di recente. «Tenuto conto dell'analisi del territorio, della componente numerica e dei dati statistici delle iscrizioni oltre che dei pareri dei singoli Consigli d'Istituto, l'Amministrazione è intervenuta sugli Istituti che hanno registrato le maggiori criticità, ovvero i Comprensivi Volta e Cena - spiega una nota dell'assessorato all'Istruzione - L'ente ha preso in considerazione anche l'accorpamento dei due Istituti Tasso e Volta, più volte richiamato in questi giorni sulla stampa, ma l'ipotesi è stata clamorosamente bocciata dagli stessi sindacati per evidente sovradimensionamento (si sarebbe venuto infatti a creare un macro Istituto di 1.700 alunni) e per la riduzione degli Istituti da 12 ad 11. Si riconosce l'impegno profuso nel 2011 che produsse la delibera n.200 del 21/10/2011, delibera di cui la Regione Lazio tuttavia non tenne alcun conto ribaltando quanto proposto dall'ex Assessore Sovrani che prevedeva 10 Istituti Comprensivi a fronte dei 12 istituiti dalla Regione. Sull'argomento è stata presentata un'interrogazione da discutere in question time alla quale risponderemo puntualmente e nella sede prevista».