Le certificazioni mediche rilasciate per le attività sportive agonistiche sono state ritenute carenti dai carabinieri del Nas di Latina. Motivo per cui nei confronti di un professionista del settore è scattata la denuncia per falso ideologico.
L'attività d'indagine condotta dai militari del nucleo antisofisticazione dell'Arma di Latina, coordinati dal capitano Felice Egidio, è andata avanti per qualche mese. Sono stati effettuati accertamenti e controlli sulla documentazione acquisita e alla fine, come si diceva, sono state riscontrate alcune carenze. In particolare, a quanto pare, il medico non avrebbe effettuato alcuni esami specialistici obbligatori per legge. Eppure, anche se in assenza di questa documentazione, una trentina di atleti aveva tutte le certificazioni del caso per disputare l'attività agonistica.
L'inghippo è stato scoperto dai carabinieri durante uno dei controlli svolti in un ambito molto delicato quale quello delle certificazioni mediche. Il ministero della Salute prevede tre tipologie di attività fisico-sportiva: attività ludico-motoria per il quale è stato soppresso il certificato medico sportivo; l'attività non agonistica dove è obbligatorio il certificato medico sportivo così come per l'attività agonistica. Prima di rilasciare il certificato di rito, il medico dovrebbe fare un check-up completo.
Dietro ogni certificato dovrebbero esserci: un'anamnesi accurata, la misurazione dei parametri antropometrici, elettrocardiogramma a riposo, da sforzo e nel recupero, misurazione della pressione arteriosa prima e dopo lo sforzo, spirografia, test visivo, esame delle urine.
I carabinieri del Nas hanno passato in rassegna i certificati rilasciati nei confronti di diversi atleti e per una trentina di essi sono state riscontrate delle carenze.
Il sanitario non aveva effettuato i prescritti esami diagnostici obbligatori. Per questo motivo, al termine degli accertamenti, i militari dell'Arma hanno denunciato il medico all'autorità giudiziaria per falso ideologico.
Nei suoi confronti, poi, sono state elevate anche delle sanzioni amministrative per aver effettuato visite mediche contravvenendo alle disposizioni di legge, ossia in ambienti non ambulatoriali.