E' iniziata una settimana importante per capire di più cosa ci sarà nel futuro delle sei scuole comunali paritarie gestite da Congregazioni religiose e distribuite nel capoluogo tra centro e borghi. Ieri le rappresentanti del comitato Scuola materna San Marco sono state convocate in Comune per l'incontro che era stato chiesto dai genitori con una lettera. Un appello in cui più di cento famiglie avevano chiesto chiarezza sul futuro di questi istituti alla luce degli atti di disdetta delle Convenzioni con le Congregazioni decisi dal Comune e dopo la statalizzazione del plesso di borgo Carso dello scorso anno (in quel caso avvenuta però in seguito ad un dietrofront della Congregazioni che non avevano più personale da impiegare). Le iscrizioni per il prossimo anno partono tra meno di due mesi e i genitori vogliono capire se ci sia la volontà di mantenere le insegnanti. «Al di là degli aspetti normativi, che a nostro avviso possono benissimo essere superati in presenza di una volontà politica indirizzata davvero al ‘bene comune' – avevano detto le mamme - ci preoccupiamo per il futuro di una Scuola che ha profondi legami con la nostra comunità». E ai genitori che chiedono di essere rassicurati "sul futuro della scuola e sulla continuità pedagogica e affettiva che lega molte famiglie a queste scuole" ieri hanno risposto l'assessore Di Muro e il sindaco ribadendo che la volontà politica di mantenere le religiose nelle paritarie c'è e c'è sempre stata, ma che la palla ora è passata ai legali. Sono infatti gli avvocati, quello dell'amministrazione e quello della Curia vescovile, gli unici al momento deputati a trovare una soluzione che contemperi il rispetto delle norme (il rinnovo tacito dei contratti non è più giuridicamente praticabile) con la volontà di mantenere le congregazioni attraverso insegnanti e coordinatrici nelle scuole, una volontà espressa in una nota stampa ufficiale dell'ente e comune al sentire di molti consiglieri di Lbc che vengono da queste scuole e quindi ne conoscono il valore formativo e didattico. Il nodo sarà affrontato anche in consiglio comunale giovedì grazie alla mozione di Massimiliano Carnevale che impegna il Sindaco e la Giunta «ad adottare ogni atto idoneo a sostenere il proseguimento di una offerta formativa che garantisca l'uguaglianza delle opportunità educative, attuato con la certezza che il personale religioso delle Congregazioni verrà utilizzato nell'insegnamento e/o nella direzione». Tra le ipotesi al vaglio quella che il rapporto con le religiose siano gestite dalle cooperative che dovessero subentrare con i nuovi bandi, possibilità che garantirebbe l'insegnamento e il coordinamento delle suore presenti negli istituti, ma che andrebbe vagliata attentamente con le Congregazioni.
Uno scenario che per ora sembra un rebus giuridico e che investe un fronte culturale e sociale delicato e nevralgico in città se si pensa che sia San Marco con l'oratorio annesso alla scuola, sia i plessi nei borghi hanno una funzione di vivace polo aggregativo nei quartieri. Una funzione riconosciuta più fuori che da noi: mentre in Europa le scuole paritarie vengono sorrette in tutti i modi (sotto il profilo legislativo, economico e fiscale), in Italia vengono invece continuamente penalizzate e progressivamente ridimensionate.