Un milione di euro in più per le compensazioni, demolizione immediata dei capannoni e garanzie sul rispetto delle normative regionali sotto il profilo dell'ecosostenibilità, sono queste le richieste di Forum per Aprilia rispetto alla variante ex Freddindustria. Durante la commissione di giovedì scorso, dove è stato analizzato il piano integrato che chiede di abbattere gli edifici nell'area dell'ex dogana per realizzare 210 mila metri cubi di abitazioni (2 torri e 13 palazzine) e attività commerciali, il consigliere Fabio Di Leonardo ha proposto un aumento al 60% del cosiddetto interesse pubblico, ovvero la delibera adottata dalla giunta Terra che individua – tramite una perequazione – il valore delle compensazioni per operazioni di questo tipo. Un valore che il costruttore ha stimato nel 51% (5 milioni di euro) e che Forum per Aprilia vorrebbe alzare a 6 milioni e 100 mila di euro, ovvero i soldi necessari per realizzare la nuova scuola Gramsci. La lista di maggioranza dunque prova ad alzare il prezzo per dare l'ok alla variante, al fine di ottenere maggior introiti per l'ente su un progetto che avrà un notevole impatto nella zona e nella città. Non è detto che la controproposta venga accettata, visto che il costruttore sta rispettando i parametri della delibera che fissa semplicemente un tetto minimo per le compensazioni (del 50%), tuttavia si tratta di una richiesta da valutare con attenzione. Soprattutto perché arriva dai consiglieri del movimento guidato dal sindaco. Forum per Aprilia chiede inoltre che prima di approvare il cambio di destinazione vengano abbattuti i capannoni, attualmente rifugio per senzatetto e in preda al degrado. «Chiediamo che gli interventi di bonifica, a carico dei titolari, siano condizione obbligatoria - dicono Di Leonardo e Pasquale De Maio - per realizzare gli interventi e dovranno essere ultimati inderogabilmente prima di qualsiasi cambio di destinazione d'uso».
Richieste simili a quelle di Aprilia Domani, che chiede lumi agli uffici comunali sugli standard urbanistici. «Nella relazione - dice Alessandro D'Alessandro - viene evidenziato che mancano 13 mila metri quadrati di standard, ci domandiamo se è approvabile un piano così come composto e se la Regione ha mai approvato progetti con una carenza così vistosa. E sarebbe opportuno che l'ufficio urbanistica relazionasse sulla possibilità di monetizzare il valore del terreno perso. Riteniamo che la compensazione vada utilizzata per la nuova Gramsci e chiediamo che la delibera di Consiglio riporti inderogabilmente che la demolizione debba avvenire 6-8 mesi prima dell'approvazione».