Rapporti personali caratterizzati da screzi, contrasti fortissimi nati due anni fa, una denuncia e un sospetto da parte di Massimiliano Sparacio che aveva presentato una denuncia a carico della vittima, Luca Palli, dopo che il suo bar era stato danneggiato da un incendio. Denuncia poi ritirata. Potrebbe essere iniziato a maturare quindi diversi mesi fa il movente che ha portato all'assassinio del Palli. E' quanto emerso dalla conferenza stampa conclusasi da poco in Procura in cui il procuratore capo De Gasperi ha voluto sottolineare come gli sviluppi delle indagini condotte dai Carabinieri di Aprilia coordinate del sostituto procuratore la dottoressa Luigia Spinelli abbiano confermato l'inesistenza di una criminalità organizzata che gestisce il malaffare nella quinta città del Lazio. Oltre a Massimiliano Sparacio è stato fermato anche Vittorio De Luca. Un brutale assassinio nato da contrasti personali effettuato però con modalità che avevano indotto a pensare a qualcosa di diverso. Due colpi al fianco e poi il terzo, quello letale quando Palli era a terra dritto in faccia.