Il medico Carlo Del Pero resta in carcere e dovrà scontare dietro le sbarre la restante pena di quasi due anni. Lo ha deciso il collegio di giudici del Tribunale di Sorveglianza di Roma che a fine novembre aveva sospeso la libertà vigilata disponendo per il professionista l'immediato trasferimento presso l'istituto penitenziario di Velletri.
Il caso del medico di 54 anni era finito al vaglio delle toghe per una relazione negativa della Polizia Penitenziaria che segnalava comportamenti poco rispettosi delle guardie carcerarie. Nella decisione dei giudici, però, ha influito anche il coinvolgimento di Del Pero nella vicenda urbanistica che ha portato al sequestro, per abusivismo, della villa di strada Mortellette in zona Nascosa intestata alla moglie e sulla quale sono ancora in corso gli accertamenti della Procura.
Perché in realtà il medico, in carcere, si recava ogni sera da mesi per trascorrere la notte, da quando nella scorsa estate era diventata definitiva la condanna nei suoi confronti per un giro di patenti facili che lo vide coinvolto insieme ad alcuni titolari di scuole guida e pratiche auto del Nord Italia, risalente all'epoca in cui, tra l'altro, era un dirigente medico della Polizia di Stato. L'inchiesta del 2008 aveva portato alla condanna di primo grado, nel luglio 2011, per associazione a delinquere finalizzata al falso in atto pubblico, falso materiale e ideologico in certificati medici attestanti l'idoneità fisica per il rilascio e il rinnovo della patente.
Dopo la pronuncia della Cassazione, dovendo scontare Carlo Del Pero ancora una parte della pena, il Giudice aveva disposto per lui la libertà vigilata per un periodo di due anni e otto mesi. Quindi il medico doveva rientrare ogni sera in carcere a Velletri per trascorrere la notte dietro le sbarre e di giorno doveva rispettare una serie di restrizioni: poteva uscire di casa esclusivamente per recarsi al lavoro, ovvero poteva frequentare il proprio studio e svolgere l'attività di guardia medica muovendosi esclusivamente per le visite a domicilio.