E' stato individuato e denunciato dai carabinieri di Fondi lo scorso 30 dicembre il 35enne che due giorni prima aveva aggredito verbalmente un medico di turno, donna, costringendola ad interrompere il servizio e a ricorrere alle cure mediche. L'uomo avrebbe giustificato la sua reazione incontrollata con la mancata esecuzione di una visita medica per un proprio parente. Circostanza che lo avrebbe spinto ad assumere un tono aggressivo nei confronti del medico. L'uomo, D.A. le iniziali, ora è stato denunciato, dopo specifica attività investigativa, in stato di libertà per il reato di interruzione di pubblico servizio.  conclusione di specifica attività  investigativa, deferivano in stato di liberta' all'a.g. per il reato di "interruzione di pubblico servizio".

Sul caso nei giorni scorsi era intervenuta la Cgil, che aveva definito l'episodio "l'ennesimo episodio di intemperanza e di aggressività nei confronti di operatori sanitari. È stato necessario l'intervento dei carabinieri per sedare gli animi.  La Funzione Pubblica CGIL esprime solidarietà alla dottoressa ed agli infermieri del servizio di cardiologia che, vittime dell'episodio, sono state refertati dal locale Pronto Soccorso con 5 giorni di prognosi. Ancora una volta siamo a denunciare episodi di violenza verso gli operatori del Servizio Sanitario Pubblico che, malgrado le carenze di organico e pur svolgendo con estrema professionalità il loro compito, diventano il parafulmine delle carenze strutturali del servizio.  La mancanza di personale nei presidi ospedalieri del sud pontino, ha superato da tempo il livello di guardia ed a farne le spese sono, oltre che gli utenti, i pochi lavoratori in servizio. Auspichiamo che la Direzione della ASL di Latina si associ alla condanna di questi episodi di violenza, sempre più frequenti, ma auspichiamo soprattutto una soluzione ai problemi strutturali che, spesso, innescano questi episodi. Primo fra tutti il deficit di personale che sta portando ad un aumento esponenziale dei disagi per i cittadini e per gli operatori.
Portiamo ad esempio quello che sta accadendo in questo periodo nel reparto di medicina dell'Ospedale di Fondi. A novembre, per carenza di medici, è stata disposta, in tale reparto, la chiusura dei ricoveri notturni. È facile prevedere come ciò, in concomitanza del periodo di picco della sindrome influenzale, potrebbe portare al collasso la struttura del locale Pronto Soccorso. Infatti, di notte, pur essendoci dei posti liberi nel reparto di medicina, i pazienti che potrebbero essere ricoverati in tale reparto sono costretti a stazionare nel Pronto Soccorso portandolo al sovraffollamento. Riteniamo indispensabile che la Direzione della ASL verifichi, assieme alla Direzione Sanitaria, come risolvere in urgenza tale situazione.
L'uscita dal periodo di Commissariamento della Sanità Regionale deve rappresentare, nel 2018, il ritorno ad una Sanità Pubblica nelle province che non viva più nell'emergenza".