Al suo secondo intervento dirompente del 2018 il Vescovo di Latina ritorna su un tema delicato come quello della coesione sociale e culturale.
Lo aveva fatto nell'omelia di capodanno invocando maggiore attenzione verso i migranti perché in questa città «siamo tutti migranti», nel senso di provenienza non solo geografica ma anche culturale. Ora, con il discorso, letto all'incontro con le associazioni del terzo settore, quelle cioè che si occupano del welfare privato o convenzionato con gli enti pubblici, Monsignor Crociata torna «sull'identità della nostra popolazione che è una questione cruciale».
«Siamo costretti ad ammettere - ha detto il Vescovo - che la nostra identità sociale è tutt'altro che definita, ma rimane incompiuta... la gente del nostro territorio risulta composita perché proveniente da una grande varietà di estrazioni regionali, se non nazionali, almeno per una buona metà della provincia, stando, se non altro, alla presenza di città di fondazione a seguito della bonifica compiuta negli anni ‘30 del secolo scorso.. e se anche si estendesse lo sguardo a tutta la provincia, si contatterebbe che pure nei paesini o nei centri di più lunga e consolidata tradizione, già da tempo non esiste più la compattezza di gruppi sociali e di tradizioni che troviamo ormai solo nella nostra immaginazione o nella memoria collettiva tradizionale della nostra società».
L'invito alle associazioni del terzo settore è stato quello di provvedere ai bisogni di una società plurale ma dove vengano colte le esigenze di tutti.