Impiegati e utenti al freddo nei corridoi e negli uffici del Giudice di Pace, dove da giorni l'impianto di condizionamento è fermo, perché non ci sono kilowatt a sufficienza per sostenere i consumi dei termoconvettori accesi. La scelta è tra l'energia elettrica per far funzionare le luci e i personal computer, o quella per accendere il riscaldamento. Inevitabilmente in viale Le Corbusier si sono trovati di fronte ad una scelta obbligata, e non poteva che essere quella di consentire il lavoro nell'ufficio, dove adesso gli impiegati se ne stanno alla scrivania con il cappotto o il giaccone addosso. Le ragioni dell'improvviso black out risiedono nel ritardo, stavolta eccessivo, con cui il Ministero di Giustizia provvede a rimborsare le bollette per l'energia elettrica pagate dalla società proprietaria dei locali ceduti in locazione per ospitare l'ufficio del Giudice di Pace.